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Cronaca

Jesi Digitalizzato per i posteri il patrimonio culturale jesino

Tutto il contenuto di pregio dei Musei Pianetti e Colocci e della biblioteca Planettiana sarà riversato in digitale e tramandato alla generazioni future grazie a un bando regionale di oltre 2milioni con fondi Pnrr

Jesi – Grazie ai fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr), il patrimonio culturale cittadino sarà riversato in digitale per renderlo disponibile alle generazioni future.

Jesi, al pari di altri grandi centri delle Marche, è stata infatti inserita in un progetto della Regione che, beneficiando dei fondi della Missione 1 del Pnrr denominata “Patrimonio culturale per la prossima generazione“, intende preservare e tramandare le ricchezze della cultura.

Il protocollo siglato dal Comune con la Regione darà diritto al personale tecnico incaricato da quest’ultima a entrare negli archivi di musei, teatri, biblioteche e altri contenitori per fotografare e scansionare tutto il materiale ritenuto di pregio e di interesse per essere tramandato.

La Galleria degli Stucchi di Palazzo Pianetti

Sono stati individuati tre siti come meritevoli di far parte del progetto e quindi proiettare il bagaglio culturale in essi contenuto nel futuro: il patrimonio bibliografico e archivistico della Biblioteca Planettiana contenuta a Palazzo della Signoria di Piazza Colocci, il patrimonio museale di Palazzo Pianetti in via XV Settembre e quello di Palazzo Colocci, nella piazza omonima.

La Regione, che ha ottenuto preventivamente parere favorevole dalla Sovrintendenza archivistica e bibliografica, conserverà una copia dei dati digitalizzati in ogni sito nel proprio archivio. Ogni singolo centro di digitalizzazione, inclusi i tre jesini, dovrà invece provvedere alla redazione della lista dettagliata e definitiva dei materiali da digitalizzare.

La casa museo Colocci Vespucci

Le liste dei beni da digitalizzare, elaborati dal Comune, tengono conto dei vincoli e dei
criteri indicati dal Ministero della Cultura (MiC), ovvero che i patrimoni fossero di proprietà pubblica o in disponibilità pubblica, inventariati e in buono stato conservativo.

«Per il Comune di Jesi – si legge nella delibera di Giunta che ha approvato la convenzione con la Regione -, la digitalizzazione riguarderà sia il patrimonio cartaceo, selezionato in base a rilevanza, consistenza, catalogazione dei patrimoni bibliografici (periodici, che andranno a costituire la base della Emeroteca digitale delle Marche, fondi manoscritti, volumi antichi stampati a Jesi e nei territori limitrofi) e archivistici (fondi di carattere teatrale), sia il patrimonio museale, selezionato in base a varietà tipologica, consistenza e catalogazione (dipinti e oggetti)».

Palazzo della Signoria, sede della biblioteca Planettiana

I costi e i tempi di tutta questa importante operazione di conservazione del patrimonio culturale regionale sono previsti in un decreto ministeriale del MiC, che ha assegnato alla Regione Marche, in qualità di soggetto attuatore, 2.119.000 euro, finalizzati al raggiungimento di un numero minimo di 529.754 oggetti digitali da produrre, I termini previsti per realizzare il tutto sono: 80% degli oggetti entro giugno 2025 e un ulteriore 20% entro dicembre 2025.

Nella foto principale: la biblioteca Planettiana di Jesi.

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