Segui QdM Notizie

Cronaca

Caso Andreea Ritrovamento resti e indagini, ancora nodi cruciali da sciogliere

Sarà il responso del Dna a dire con certezza se quelli nel casolare sulla Montecarottese sono della ragazza scomparsa, intanto rimane la domanda se fossero stati sempre lì e in tal caso perché nessuno se ne sia accorto

Castelplanio – Una settimana dedicata ai sopralluoghi, ai rilievi, alle nuove ipotesi e a tanti numerosi quesiti ancora da risolveredopo la svolta nel caso di Andrea Rabciuc, la 27enne di origine romena, scomparsa il 12 marzo 2022 senza lasciare traccia di sé, dopo una notte passata con il fidanzato, Simone Gresti, e due amici, all’interno di una roulotte parcheggiata nel cortile di un casolare di campagna lungo la Montecarottese.

Sabato scorso, 20 gennaio, il ritrovamento di resti umani, vestiti e scarpe, in via Monte Adamo 26, proprio nel casolare a un solo chilometro di distanza dal luogo della scomparsa.

In questi due anni non sono servite le ricerche a tappeto che hanno setacciato i dintorni e non solo, con cani molecolari e droni, né le testimonianze raccolte, della ragazza non rimaneva se non il dolore di una madre che ne piangeva la scomparsa e i tanti tasselli mancanti di un puzzle che chiedeva di essere ricomposto, gli interrogativi sui lati oscuri della vicenda e sul ruolo dell’allora fidanzato, unico indagato nel caso, prima per sequestro di persona e spaccio di stupefacenti, ora anche per omicidio volontario e istigazione al suicidio.

Il ritrovamento di sabato pomeriggio dei resti umani riconducibili alla ragazza, ha riacceso i riflettori su di un caso che rischiava di restare nel limbo, fornendo un drammatico epilogo per chi nutriva la speranza che la giovane fosse ancora in vita e sollevando nuovi interrogativi sulla vicenda e sul perché quei resti non siano stati trovati prima, viste le numerose ricerche effettuate nella zona.

Ora sarà il test del dna, effettuato lunedì scorso all’Istituto di medicina legale dell’ospedale regionale di Torrette di Ancona, a stabilire con certezza se quei resti siano davvero compatibili con Andreea, compatibilità che per ora è attribuita dal vestiario rinvenuto, gli scarponcini neri e parti di un giubbotto bianco.

Le tappe del ritrovamento

Sabato 20 gennaio

Nel casolare di via Monte Adamo 26, sulla Montecarottese, intorno alle 15, rinvenuti resti umani, con accanto indumenti e scarpe, attribuiti ad Andreea Rabciuc, che la sera del 12 marzo 2022 aveva partecipato al festino nella roulotte situata nel cortile di un casolare poco distante, a circa 1 km.

Ritrovamento fatto da uno dei proprietari del casolare, Moreno Cardinaletti.

«Ero andato a prendere un po’ di legna messa lì tempo fa», ha raccontato scioccato, spiegando come fosse entrato nella stanzetta al piano terra per caso. Un luogo davvero poco frequentato, perché all’interno c’era una scala pericolante, aveva sottolineato anche il fratello, un’ex cucina adibita a legnaia.


Alle 21 di sabato l’arrivo straziante della mamma di Andreea, Georgeta Cruceanu, insieme al compagno, incredula e spezzata dal dolore di fronte al ritrovamento dei resti che potrebbero essere quelli della figlia.


Domenica 21 gennaio

I sopralluoghi nel casolare proseguono alla presenza della pm Irene Bilotta, l’analista forense Luca Russo e il consulente della difesa Andrea Ariola. Confermata la compatibilità dei vestiti rinvenuti con quelli della vittima.

Nella stessa giornata l’avvocato Emanuele Giuliani, il legale di Simone Gresti, l’allora fidanzato di Andreea, si è intrattenuto per tutta la mattina in una lunga conversazione con l’assistito a cui dopo il ritrovamento la Procura dorica ha contestato anche l’ipotesi di reato di omicidio volontario. Si è aggravata la posizione per l’unico indagato del caso, a suo carico finora erano il sequestro di persona e lo spaccio di stupefacenti.

Lunedì 22 gennaio

Trapela la notizia che il casolare del rinvenimento era stato oggetto di sopralluogo il 16 marzo 2022 quattro giorni dopo la scomparsa di Andreea, ma senza la presenza dei cani molecolari. Una finestra era stata trovata rotta nel retro della casa, proprio nell’area dove sono stati ritrovati i resti umani.

Ma, stando a quanto affermato da un volontario della Protezione Civile, nel sopralluogo non avevano notato niente di sospetto e da quel giorno non sono più tornati sul posto. I cani molecolari, dunque, all’interno del casolare non sono mai entrati. L’indagine e di conseguenza le ricerche, in quei giorni, non erano ancora decollate.

Nel corso della giornata di lunedì sono proseguiti i rilievi al casolare e nella stanza del rinvenimento dei resti, durante i quali sono stati trovati un pezzo di sciarpa, un bigliettino, una scritta sul muro, uno zainetto, insieme ai resti e a parti di abbigliamento che verranno analizzate. Arrotolata alla scala anche una corda.

Nel pomeriggio di lunedì effettuato l’esame autoptico affidato al medico legale Adriano Tagliabracci dell’Istituto di medicina legale dell’ospedale regionale di Torrette di Ancona, in presenza di Cristiano Cortucci, il consulente nominato dalla difesa.

Incaricati anche un tossicologo e una figura qualificata che studia le microfaune sui corpi. Un’indagine molto approfondita su aspetti che forniranno le tempistiche del decesso e la presenza o meno di assunzione di sostanze stupefacenti.

L’esito degli accertamenti segnerà un passo decisivo nella ricostruzione della vicenda, prima di tutto nel confermare l’identità della vittima, grazie al test del Dna, poi per stabilire l’ora e le cause della morte. Richiesto dalla pm Irene Bilotta anche l’esame per stabilire se il corpo sia stato spostato o se la vittima sia rimasta sempre all’interno del luogo di ritrovamento.

Un primo responso dato dall’autopsia è che sulle ossa non ci sono lesioni traumatiche, non sono presenti fratture. Il che, però, non escluderebbe una morte causata.

Gli accertamenti della settimana

Durante la settimana si sono susseguiti i dubbi e le nuove ipotesi, in base agli oggetti rinvenuti dalla Scientifica, il Sis dei Carabinieri, nella legnaia del casolare. La presenza della corda potrebbe indicare l’ipotesi di un suicidio? O è solo un depistaggio per occultare la verità?

Intanto a carico dell’ex fidanzato di Andreea, Simone Gresti è spuntato un nuovo capo d’accusa in base agli ultimi oggetti repertati, quello di istigazione al suicidio. Nell’indagine è finito anche il video di uno youtuber maceratese, intervistato al telefono dai microfoni della trasmissione Chi l’Ha visto?, che ha girato diverse immagini all’interno del casolare, poco dopo la scomparsa di Andreea..

Nell’intrusione avvenuta il primo aprile 2022, quasi tre settimane dopo la scomparsa di Andreea, lo youtuber era a caccia di immagini di un rave party, dove pensava si fosse recata la ragazza, ma non avrebbe rinvenuto nessun corpo, nonostante abbia setacciato tutta la casa finendo anche al piano superiore, benché pericolante.

Immagini prima pubblicate, poi ritirate dal web, che comunque attesterebbero l’assenza del corpo di Andreea in quel casolare, almeno fino a quella data. Una testimonianza che solleva nuovi interrogativi: come sia arrivata lì Andreea Rabciuc rimane ancora un mistero. Era da sola? Qualcuno era con lei? Il corpo è stato spostato successivamente? È rimasto, invece, sempre nel casolare? Ma se fosse così, come mai nessuno se ne è accorto? Un corpo in decomposizione segnali li manda.

«I consulenti hanno preso 90 giorni per rispondere, un tempo abbastanza lungo, ma necessario al fine di non tralasciare niente, dovranno essere fatti altri accertamenti su reperti trovati», ha spiegato l’avvocato di Simone Gresti, a cui nel frattempo è stato sequestrato il cellulare per ulteriori indagini.

Nella puntata del 24 gennaio la trasmissione Chi l’ha visto ha ripercorso le tappe della scomparsa di Andreea, la lite furibonda con il fidanzato pochi giorni prima del festino, il desiderio della ragazza di cambiare aria perché con Simone le cose non andavano bene e per colpa sua si era messa nei guai, questo il messaggio inviato dalla giovane al padre, ipotizzando di andare a trovarlo a Madrid, poi l’ultima chiamata della figlia proprio nella notte della scomparsa, una telefonata alla quale lui non aveva risposto perché stava dormendo.

© riproduzione riservata

News