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Jesi Festival, un Concerto di chiusura da ovazione – Video

Spettacolo incentrato sul compositore americano John Williams, l’ensemble sinfonico composto da docenti e allievi della Scuola Musicale Pergolesi, diretto dal maestro Stefano Campolucci, il “violino del lager” affidato a Serena Cavalletti e la voce narrante di Sergio Cardinali

Jesi – Motivi personali non mi hanno permesso di essere presente al Concerto di chiusura, tenuto al Pergolesi, del Festival Pergolesi Spontini.

Però sono riuscito a vederlo e ad ascoltarlo. Come se fossi lì, seppur senza tutte quelle emozioni che l’esecuzione degli orchestrali e della voce narrante hanno trasmesso momento dopo momento. Il concerto quest’anno era dedicato a John Williams, compositore americano che ha vinto ben cinque premi Oscar per le migliori colonne sonore di film epici, ricordo alcuni capolavori come Star Wars, Schindler’s List, Capitan Uncino, Indiana Jones, Jurassik Park, Salvate il soldato Ryan, Harry Potter.

La Fondazione Pergolesi Spontini prosegue la sua collaborazione con la Scuola Musicale Pergolesi di Jesi, che ha ottimamente lavorato con un ensemble sinfonico composto da docenti e allievi, diretto dal maestro Stefano Campolucci. Con una grande professionista ospite, la violinista Serena Cavalletti, che ha coinvolto, fra l’altro, il pubblico nell’esecuzione di Schindler’s List. Serena ha scritto che «questa orchestra della scuola Pergolesi ha un valore artisticamente enorme. Unisce ottimi strumentisti, appassionati e coinvolti nel loro lavoro. Lo strumento che mi vedete in mano è quello che mi era stato recapitato, un violino che proviene da un lager tedesco. Me lo ha affidato Gemma, la figlia di Luigi Manoni un uomo che, grazie a questo violino, è riuscito a sopravvivere in un lager tedesco. Lentamente ho capito, col violino in mano, che quello strumento aveva tante cose da raccontare, chi esce dalle macerie deve rivivere. “Serena, tocca a te, fallo parlare”, ed io non me lo sono fatto dire due volte. Con gli occhi lucidi è stato il compagno di una mia straordinaria avventura». 

Ne è uscito un concerto narrato musicalmente e raccontato con tantissime colonne sonore che hanno fatto conoscere o riconoscere il valore di questo grande compositore.

Ho chiesto al maestro Campolucci come fosse nata questa scelta

Chiaramente il testo scritto, che fa da collante non solo fra un brano e l’altro ma dimostra l’importanza dell’evoluzione e della grandezza sonora e musicale delle varie colonne sonore, è stato recitato, con grandissima profondità espressiva e narrativa, da Sergio Cardinali, al quale abbiamo chiesto come è nata e si è svolta questa idea che, alla fine dell’esecuzione, ha ricevuto una ovazione che non sempre si trova in un teatro che, così, aspettando la stagione lirica, ha chiuso alla grande la sua stagione di festival.  

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