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Cronaca

Jesi Fiume Esino in secca: servono interventi definitivi

Sopra i 2 metri cubi d’acqua al secondo, leggermente sotto le medie storiche di portata nel tratto di Ripa Bianca nel mese di giugno

Jesi, 24 giugno 2022 – «La siccità? C’è e si vede ma non più degli altri anni: è invece urgente attuare interventi per contrastare le future estati siccitose che avranno effetti sempre più gravi».

David Belfiori è dal 1997 il direttore della Riserva Regionale di Ripa Bianca. Conosce il fiume Esino come le sue tasche. Proprio in questi giorni Belfiori, insieme al geologo Andrea Dignani, ha provveduto alla misurazione della portata dell’Esino e i risultati sono sorprendenti.

«Siamo sopra i 2 metri cubi d’acqua al secondo, leggermente sotto le medie storiche di portata dell’Esino in questo tratto, nel mese di giugno».

Tradotto in soldoni significa che il letto del fiume è quasi in secca, a causa di eventi come i cambiamenti climatici e un’estate particolarmente siccitosa, ma la situazione non è molto diversa dal passato. Ciò che cambia è che le estati sono sempre più secche e occorre prendere provvedimenti urgenti.

«Si dovrebbero fare diverse cose, partendo da un fiume con ecosistemi conservati meglio, più naturali, con aree di laminazione, con golene, con foreste ripariali che riescono a trattenere l’acqua con un effetto spugna e a rilasciarla gradualmente nel fiume e quindi a compensare gli eventi di estrema siccità».

Belfiori si concentra anche sul miglioramento dell’irrigazione in agricoltura, sia con sistemi più efficienti, tipo quello goccia a goccia che riduce di molto lo spreco oppure con colture meno idroesigenti.

Letto del fiume occupato parzialmente dall’acqua

«Si potrebbero avviare sperimentazioni e progetti per il riutilizzo delle acque di depurazione e quindi evitare di prendere acqua dal fiume o prendere acqua dalla falda, si deve anche combattere lo spreco: in Italia l’acqua si perde lungo le condutture che spesso sono obsolete, infatti di 100 litri immessi nella rete di distribuzione ben 42 vanno perduti e occorre combattere l’inquinamento dei prodotti chimici. C’è sempre meno acqua e si andrà sempre più verso periodi siccitosi: non si può continuare come se tutto fosse normale».

Il sindaco Massimo Bacci sottolinea che il 3 giugno scorso si è sottoscritto il Contratto di fiume, uno strumento di programmazione che coinvolge 24 Comuni del territorio, oltre ad aziende e privati.

«E’ un’iniziativa alla quale hanno partecipato Regione, Provincia, Consorzio di Bonifica delle Marche, Riserva regionale di Ripa Bianca di Jesi, il parco regionale Gola della Rossa, numerose associazioni ambientaliste e aziende come Loccioni e le Terme di Frasassi, che permette di programmare in maniera strategica la tutela e la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione del fiume. Si rimette l’acqua nella sua centralità e si promuove un utilizzo sostenibile della stessa e la riqualificazione ecologica dell’Esino».

«Jesi ha anche recentemente intercettato un contributo della Regione di 500 mila euro per sistemare una parte della sponda del fiume, limitrofa alla Riserva di Ripa Bianca, dove negli anni scorsi l’Esino era spesso esondato».

Misurazione veloce dell’acqua, geologo Andrea Dignani

Anche Andrea Alcalini e Valentina Barchiesi, assessori ai lavori pubblici di Chiaravalle e Falconara, evidenziano la validità del Contratto dell’Esino che prevede 138 azioni, alcune delle quali già avviate.

A Falconara è quasi completato l’intervento di regimazione idraulica e riduzione delle criticità dei fossi San Sebastiano, Rigatta e Cannettacci e nei due Comuni proseguono le opere per la realizzazione di altre piste ciclabili lungo le sponde del fiume.

«Stiamo lavorando su un progetto di riforestazione urbana e valorizzazione del verde – dice Alcalini -, presentato da Enrico Bartolucci, Tommaso Cecchini e Daniele Rabboni, tre giovani chiaravallesi».

Tutti interventi per valorizzare un corso d’acqua fondamentale per il territorio.

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