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Cronaca

Jesi Gianluca Grechi: «Recuperiamo la tradizione per incentivare le nascite»

Sold out per la “Giornata jesina di ostetricia” di oggi al Circolo Cittadino, condotta dal direttore del Centro Nascite del “Carlo Urbani”, interverranno esperti da tutta Italia

Jesi – Si parlerà di arte ostetrica, una disciplina per certi aspetti universale e immutabile, che nella modernità trova nuove declinazioni. Perché anche l’ostetricia deve fare i conti con i cambiamenti sociali e demografici e si prefigge l’obiettivo di riportare l’attenzione sull’evento nascita, nel suo duplice aspetto tecnico-scientifico e antropologico-sociale.

Sono queste le tematiche al centro della Giornata jesina di ostetricia, dal titolo L’arte ostetrica: problematiche antiche soluzioni moderne, organizzata dal dottor Gianluca Grechi direttore del Centro nascita all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, un convegno che si protrarrà per tutto la giornata, dalle 9 alle 18, al Circolo Cittadino al quale interverranno esperti da tutta Italia. Al saluto iniziale saranno presenti anche il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini e il commissario straordinario Ast Ancona, Nadia Storti.

Il dott. Gianluca Grechi

«E’ un incontro che ha riscosso grande interesse da parte dei partecipanti – ha spiegato il dott. Gianluca Grechi – abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni a quota 130 iscritti, ma sono in diversi a essere rimasti fuori. Un grande interesse che segnala la voglia di condivisione tra gli operatori nei confronti di una materia che fonda le sue radici su origini antichissime e oggi richiede di essere letta anche in chiave moderna, rispetto ai cambiamenti sociali e demografici».

«Sono due gli aspetti principali che mi hanno spinto a organizzare questo evento, il Covid, con le relative ricadute che ha avuto sulle pazienti, costrette a vivere il momento del travaglio e del parto in solitudine, non potendo stare nessun parente con loro, e il fenomeno della denatalità che in questi anni registra un’impennata importante».

«La solitudine della partoriente nel periodo del Covid ha evidenziato quanto sia fondamentale il ruolo dell’ostetrica e del ginecologo nei confronti delle pazienti, che richiede competenze in ambito tecnico scientifico ma anche abilità empatica e comunicativa per fare in modo che si sentano a casa, accolte, comprese e al sicuro».

Il reparto di Ostetricia e Ginecologia al Carlo Urbani di Jesi

«Lo stesso approccio è fondamentale anche per restituire valore all’evento e incentivare le nascite. Ormai la donna non cerca più solo l’ospedale sotto casa per partorire ma sceglie la struttura in base ai servizi offerti, alle competenze professionali degli operatori e anche alle qualità umane».

Per entrambi gli aspetti è evidente quanto sia importante per l’ostetricia recuperare la centralità della nascita, vissuta oggi in tutti i sensi come un evento, considerato il calo in atto.

A intervenire al convegno saranno esperti e operatori da varie strutture ospedaliere d’Italia che riporteranno le loro esperienze dirette nell’ottica di un arricchimento e di un confronto sulle tecniche e gli strumenti utilizzati in ambito ostetrico e ginecologico.

La targa all’ingresso delle sale parto al Carlo Urbani

«Se nel corso degli anni le linee guida e le strategie terapeutiche possono subire cambiamenti, uniti ai fondamenti dell’arte ostetrica ci permettono di portare la donna fino al parto in sicurezza», spiega Gianluca Grechi.

Tra gli interventi è previsto il collegamento con due ospedali in Afghanistan che mostreranno quali sono le strategie ostetriche messe in atto in Paesi a risorse limitate.

Rispetto ai dati di denatalità registrati in tutta Italia e all’estero, la realtà jesina, quella del Centro nascita del Carlo Urbani sta testimoniando dati in controtendenza rispetto alla media nazionale e un incremento costante delle nascite.

«Dobbiamo riappropriarci dell’evento nascita recuperandone la dimensione naturale, fisiologica ed empatica, che oggi significa saper interpretare i cambiamenti e i bisogni delle donne e rilanciare con passione un lavoro unico e magico».

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