Cronaca
JESI GROSSO ALBERO SI SCHIANTA SOPRA FURGONE IN SOSTA (video e foto)
19 Ottobre 2019
Dal giardino dell’ex nido Cepi, non aveva le radici, il Comune: «Disposta un’analisi capillare dell’apparato radicale di tutte le piante limitrofe»
JESI, 19 ottobre 2019 – Il rumore dello schianto ha svegliato un po’ tutti in via Svezia e dintorni, questa mattina verso le 6: era successo che un grosso pino marittimo era collassato abbattendosi sulla stessa via e su un furgone – all’interno non c’era nessuno – in sosta, schiacciando con il suo peso anche parte della recinzione in metallo dell’ex nido Cepi.
L’albero si trovava, infatti, nel giardino dove sorge l’edificio – nella parallela via Finlandia – , ora chiuso in attesa di essere demolito – progetto esecutivo approvato – per far posto al nuovo centro per l’Alzheimer (grazie alla donazione di Cassio Morosetti): solo che le cose, come sempre, vanno a rilento per problemi burocratici.
I residenti segnalano che in più di una circostanza avevano avvertito le strutture comunali della pericolosità della situazione, con quel giardino abbandonato a se stesso e tutti quegli alberi in precario equilibrio. Non solo, ma le radici degli stessi hanno provocato avvallamenti e fratture al manto stradale della via, rendendo a rischio anche la circolazione.
Il furgone danneggiato –Termoidraulica Grifoni Marco – appartiene a un residente che ha seguito in diretta tutto l’intervento dei Vigili del Fuoco per liberare il mezzo segando tronco e rami e accatastando tutti i residui a lato della strada. L’accesso alla via è stato transennato e chiuso.
Sul posto anche la Polizia Locale – per presidiare il posto – e tecnici del Comune il quale, nel frattempo, ha diramato una nota dove viene esplicitato che «il mancato sviluppo delle radici è stato all’origine del cedimento di schianto di un pino questa mattina nel giardino dell’ex Cepi al quartiere Largo Europa. Il giardino del Cepi presenta numerosi alberi di alto fusto oggetto di un sopralluogo alcuni mesi fa – al pari di quelli compiuti in tutte le aree verdi cittadine – dal quale, ad occhio nudo, non era emerso alcunché».
Pino Nardella
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