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Cronaca

JESI IL “CASO” PRONTO SOCCORSO INNESCA LA MICCIA DELLO SCONTRO POLITICO, GIANCARLI (PD): «CI MUOVIAMO CON I FATTI»

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Il consigliere regionale Enzo Giancarli (Pd)

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Uno dei lettini in cui sono “parcheggiati” i pazienti al Pronto Soccorso

JESI, 26 febbraio 2016Marea montante di dichiarazioni, controdichiarazioni, deduzioni, interrogazioni e chi più ne ha più ne metta, seguite alla durissima denuncia del Tribunale del malato, di due giorni fa, in merito alla precaria situazione del pronto soccorso dell’ospedale cittadino “Carlo Urbani”.

Chiamati in causa dal sindaco di Jesi, Massimo Bacci, e non poteva essere altrimenti, arriva la risposta piccata del presidente della Commissione sanità della Regione, Fabrizio Volpini, e del componente della stessa, il consigliere Enzo Giancarli, entrambi pd, che in una nota puntualizzano subito come «è solo il rispetto per le istituzioni e per le persone che ci porta a rispondere al sindaco Bacci, perché la risposta data dal direttore dell’Area Vasta 2, ing. Maurizio Bevilacqua, circa le azioni da organizzare per il pronto soccorso dell’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi è già esaustiva».

E, a proposito del sopralluogo avvenuto lo scorso dicembre si precisa che «le decisioni assunte dalla direzione dell’Area Vasta e dagli organi tecnici sanitari, non sono rimaste nel cassetto, ma si sta procedendo e si è in attesa delle relative autorizzazioni. Inoltre, come ha già ricordato lo stesso ing. Bevilacqua, sono in corso approfondimenti per la strumentazione di carattere tecnologico. Conosciamo bene il funzionamento degli ospedali di rete e siamo abituati a muoverci con i fatti, quindi seguiremo con attenzione le criticità del pronto soccorso di Jesi, anche in base alle rilevazioni fatte dal Tribunale del malato».

Il sindaco Massimo Bacci

Il sindaco Massimo Bacci

Ovviamente, sperando che non ci si limiti al «seguire con attenzione» come è stato fatto sino ad ora ma che si intervenga al più presto perché i disagi sono lì, giorno per giorno, si toccano con mano, li devono subire i pazienti, e non aspettano le decisioni politiche.

Ma i due consiglieri non si limitano a rispondere in modo perentorio, affondano pure il colpo verso il primo cittadino, quando scrivono «allo stesso modo vigileremo perché anche nella struttura ospedaliera di Jesi, come già ricordato nei giorni scorsi, sia garantita l’applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza, prevedendo sedute con medici provenienti dall’ospedale di Senigallia. E su questo ultimo aspetto  attendiamo di sentire anche  la voce del sindaco Bacci, dato che finora ci sembra non si sia espresso in merito».

Giusto, che vigilino. Ma che si sbrighino a fare quel che va fatto anche perché, per limitarsi solo alla nostra provincia, la sanità in generale sta facendo passi da gigante, ma all’indietro.

(p.n.)

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