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Jesi Il dramma di Stamira e dell’assedio di Ancona

Al Teatro Pergolesi, domani sera alle 21, nell’ambito delle programmazioni legate al Palio di San Floriano

Jesi, 29 aprile 2022 – Rivive al Teatro Pergolesi il dramma di Stamira, del suo eroico sacrificio e de L’assedio di Ancona per la regia di Stefano Cosimi e l’allestimento dell’associazione La Torre che Ride che presenta lo spettacolo domani sera alle 21 (biglietto d’ingresso a 10 euro) nell’ambito degli eventi legati al Palio di San Floriano.

Tra storia e leggenda, lo spettacolo racconta il sacrificio di Stamira, che nel 1173 difese Ancona dagli attacchi di Federico Barbarossa e dei veneziani.

Il dramma storico, molto coinvolgente, ha il patrocinio del Comune di Jesi, della Regione Marche e della Federazione italiana teatro amatori, con il prezioso supporto della Fondazione Pergolesi Spontini.

Al dramma in costume prendono parte 12 attori, 2 maestri di spada medievale, 8 figuranti in armi e un coreografo. L’azione si svolge in 12 quadri con rapidi cambi di scena, grazie a un separè scorrevole che divide lo spazio del palco in due distinte zone.

Duelli e scontri tra armati, canzoni e coreografie rendono il lavoro teatrale di piacevole e coinvolgente visione. La storia è nota.

Fiera dell’indipendenza e forte dell’alleanza con Costantinopoli e Ragusa, la Repubblica marinara di Ancona è, grazie ai suoi traffici, una delle più importanti realtà commerciali del dodicesimo secolo.
La sua indipendenza e le sue ricchezze suscitano però l’invidia e la gelosia di due potenti realtà del periodo: il Sacro Romano Impero, sul cui trono siede Federico I detto “Barbarossa”, e la Serenissima Repubblica di Venezia.

Dopo vari tentativi di entrambi, nel 1173 i due Stati, sinora tra loro acerrimi nemici, si alleano allo scopo di soggiogare la rivale. Stretta tra due fuochi, la città dorica resiste strenuamente e le gesta eroiche di Stamira e del chierico Giovanni da Chio le danno momentaneo respiro. Ma il blocco cui la città è sottoposta per mare e per terra sta per avere ragione dell’ostinata resistenza degli anconetani e non resta che tentare di inviare richieste di aiuto a potenti alleati.

Ed allora Stamira ha il coraggio di uscire da una porta cittadina per incendiare un accampamento nemico, noncurante dei soldati imperiali che tentavano di ucciderla.

Il testo teatrale e la regia si ispirano largamente al Liber de obsidione Ancone di Boncompagno da Signa e protagonisti e comprimari del dramma sono per la maggior parte personaggi storici. La vicenda viene narrata con successivi flash back, dall’emissario dell’imperatore di Costantinopoli a una popolana.

«L’assedio di Ancona – dice il regista Stefano Cosimi – fa parte del progetto Storie marchigiane che si pone l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico regionale, rievocando fatti, persone e costumi che ne testimonino la peculiare identità marchigiana come si è manifestata nel corso dei secoli e sino ai giorni nostri.

Sono tre drammi su fatti storici reali e un po’ dimenticati: l’assedio di Ancona e poi la parabola di Ludovico Scarfiotti, grande pilota automobilistico, e la vicenda del primo tentativo insurrezionale della Carboneria in Italia, avvenuto a Macerata nel 1817».

Gianluca Fenucci

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