Segui QdM Notizie
;

Cronaca

JESI OPERAZIONE DEI CARABINIERI: UN ARRESTO (ESTORSIONE) E UNA DENUNCIA PER RICETTAZIONE

Il luogotenente Fiorello Rossi

Il luogotenente Fiorello Rossi

JESI, 11 dicembre 2015 – Due nigeriani, uno in carcere per estorsione l’altro denunciato per ricettazione. Questo il risultato di una brillante e veloce operazione condotta con tenacia investigativa dai carabinieri della compagnia di Jesi del maggiore Benedetto Iurlaro.

Si tratta di brutta storia di amicizia, quella tra un commerciante di Riccione e un giovane nigeriano senza fissa dimora. L’incontro nasce sul web e i due iniziano a frequentare, a fine novembre, alcuni locali della Vallesina.

Il 28 novembre, dopo una serata trascorsa insieme, il nigeriano si accorge che l’amico ha con sé un iPhone 6 Plus, appena acquistato, del valore commerciale di 1.100  euro e con uno stratagemma se ne impossessa, rubandolo. Il nigeriano, per la restituzione dell’apparecchio, chiede un riscatto di 1.000 euro e vista la resistenza della vittima lo minaccia con un coltello costringendolo a effettuare vari prelievi con il bancomat.

Una volta rientrato a Riccione, il 37enne commerciante denuncia l’accaduto ai carabinieri del luogo che immediatamente si mettono in contatto con il comando di Jesi.

Partono le indagini dei militari di Jesi agli ordini del luogotenente Fiorello Rossi. Grazie al supporto delle telecamere installate presso gli sportelli bancomat, viene accertata la veridicità dei fatti e soprattutto identificato l’estorsore, appunto il nigeriano di 23 anni, senza fissa dimora – ma dai documenti risulterebbe residente in Austria – già noto per i suoi precedenti di resistenza e lesione a pubblico ufficiale.

Il maggiore Benedetto Iurlaro e il luogotenente Fiorello Rossi

Il maggiore Benedetto Iurlaro e il luogotenente Fiorello Rossi

Ieri mattina, 10 dicembre, il nigeriano – inconsapevole di essere sotto sorveglianza da parte dei carabinieri – si mette di nuovo in contatto con la sua vittima, promettendogli ancora una volta la restituzione del cellulare qualora si fossero nuovamente incontrati a Jesi.

A Portavalle, invece, trova a attenderlo i carabinieri di Jesi, agli ordini dello stesso comandante, che lo fermano e lo conducono in caserma e, vista la gravità del fatto e il pericolo di fuga, lo sottopongono a fermo in quanto indiziato per il reato di estorsione. L’uomo non è stato colto in flagranza perché il telefono non lo aveva con sé, ma era già passato di mano. Espletate le formalità di rito è stato associato alla casa circondariale di Ancona a disposizione del Pm, dott.ssa Irene Bilotta.

Grazie al dispositivo di localizzazione presente nei cellulari di nuova generazione e ad una chiamata effettuata dagli stessi carabinieri, l’iPhone veniva localizzato a Monsano presso un altro nigeriano, di 21 anni, denunciato per ricettazione.

(Cristina Corsini)

(foto CriCo)

News