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Cronaca

JESI “Jesi Centro”: «Trattati come sudditi, no ai lavori in Corso Matteotti»

I commercianti: «Abbiamo implorato per il rinvio, ci siamo sentiti abbandonati dal Sindaco e dalla Giunta»

JESI, 24 maggio 2020 – Vanno all’attacco dell’Amministrazione comunale i commercianti dell’associazione Jesi Centro.

E lo fanno con cipiglio del tutto nuovo, stavolta, nel senso che, messa da parte la diplomazia degli ultimi tempi, adesso la dicono tutta, esasperati non solo dal fermo imposto causa Covid, con i connessi danni economici, ma anche dal fatto che i temuti lavori su Corso Matteotti, annunciati e affidati, sono previsti a breve, nell’arco dell’estate.

Insomma, dicono, non ci lasciate neanche il tempo di respirare che già è di nuovo emergenza, per noi.

Il braccio di ferro iniziato con l’Amministrazione sembra non avere alternative e loro, i commercianti, sottolineano come sia giunto il tempo di «fare chiarezza sulla posizione degli operatori di Jesi Centro, associazione che conta 100 attività del centro storico con più di 400 famiglie coinvolte. Un’azienda a tutti gli effetti. Dopo un sondaggio nella nostra chat, in questo momento così drammatico l’associazione compatta ha gridato a gran voce il “no” all’inizio dei lavori».

Come si è arrivati a questo strappo con l’Amministrazione? Semplice, gli amministratori, irriconoscenti, non hanno tenuto conto non solo del grosso problema che il cantiere a macchia di leopardo creerà sull’arteria principale del centro con ripercussioni sul commercio ma, ingrati, nemmeno del fatto che l’associazione si sia spesa per anni a sostenere diverse iniziative-eventi liberando del fardello economico e organizzativo il Comune stesso.

Corso Matteotti

«La nostra politica – sostiene infatti l’associazione in una nota – è stata sempre quella costruttiva, di dialogo con l’Amministrazione comunale e tutte quelle forze che volessero far vivere il centro storico, cuore pulsante della città. Negli ultimi anni abbiamo organizzato tanti eventi spesso compensando calendari poveri dell’Amministrazione comunale. Per onestà intellettuale dobbiamo ringraziare gli operatori comunali che, sfatando luoghi comuni, si sono sempre dimostrati disponibili, efficienti e competenti nonostante norme burocratiche spesso incomprensibili. La stessa Polizia Locale sempre pronta a venirci incontro».

«“È…state a Jesi” ha portato vita al corso con la città coinvolta in eventi, giochi per le famiglie, aperitivi… il tutto autofinanziato e grazie al tempo rubato al nostro lavoro. Stessa cosa per “È Natale a Jesi” dove tra mostre benefiche per le scuole jesine, flash mob indimenticabili ed eventi vari abbiamo acceso il centro nel vero senso della parola, visto l’autotassazione per le luminarie. Questo per fare la storia di come Jesi Centro abbia cercato di costruire nei fatti con questa Amministrazione». Magra soddisfazione, evidentemente.

Marco Broglia presidente JesiCentro e Alfredo Benigni durante la presentazione degli eventi natalizi

Tornando, però, al nocciolo della questione, il restyling di Corso Matteotti, ci sarebbe poco da fare: il sindaco Massimo Bacci ha già fatto sapere che si va avanti senza indugi, come da programma, già procrastinato a causa dell’emergenza sanitaria e perciò in ritardo sulla tabella di marcia.

«Riguardo ai lavori di rifacimento di Corso Matteotti, un anno fa ci siamo seduti ad un tavolo di ascolto – ricordano i commercianti – che programmava la partenza del cantiere per marzo 2020, ma le solite lungaggini hanno portato ai tempi di oggi. Insieme abbiamo concordato la figura di un tecnico esterno, una sorta di traduttore del gergo amministrativo che spiegasse l’iter del cantiere ai commercianti. Un facilitatore per noi e per l’Amministrazione comunale. Sin dall’inizio del lockdown con il bando in corso, abbiamo chiesto un incontro al Sindaco consapevoli dell’evento drammatico e storico senza precedenti. Non abbiamo fatto gesti eclatanti, ma abbiamo tenuto un profilo basso e collaborativo, evidenziando la gravità della situazione delle attività del centro».

«Da subito abbiamo chiesto il rinvio dei lavori, non la rinuncia. Il sindaco Massimo Bacci ha preso tempo in attesa dell’evoluzione Covid, ma l’iter burocratico del bando andava avanti lo stesso. A sorpresa l’ultimo incontro della settimana scorsa è stato duro e imbarazzante con una chiusura netta nei nostri confronti. Il Sindaco, con toni decisi, ha affermato che i cantieri partiranno al più presto per non andare incontro a problemi burocratici e amministrativi di bilancio per l’anno venturo. Nessuna apertura a discutere questa norma e tentare di trovarne una soluzione. Dopo tutto siamo in emergenza Covid e molte cose come i mutui sono sospesi, le regole ridiscusse etc.».

«Noi pensiamo da cittadini che qualsiasi norma debba essere regolata dal buonsenso, soprattutto in questo momento straordinario. Dove sta il buonsenso di fronte alla richiesta di operatori commerciali e delle loro famiglie in difficoltà? L’unica apertura l’abbiamo avuta per un eventuale incontro con la ditta vincitrice su dove iniziare il cantiere, praticamente a giochi fatti. Abbiamo implorato il Sindaco e la Giunta, tutta ugualmente responsabile, di rimandare al 2021, cercando di salvare le nostre attività e tanti posti di lavoro. Ci siamo sentiti abbandonati».

«Vogliamo ridare un’atmosfera di normalità a una città tanto provata, salvare la vasca per il corso per tutti quelli che non potranno permettersi una vacanza. Perché questo accanimento nei nostri confronti? Solo per una norma amministrativa? Perché non provare insieme a cambiarla e trovare una soluzione?».

«Forse il motivo è politico e a noi, che non lo siamo, ci sfugge. È storia che i lavori delle piazze recentemente terminati hanno avuto tempi doppi, tripli, rispetto a quelli preventivati denunciando un’inaffidabilità imbarazzante. Forse si teme di non finire in tempo per le prossime elezioni? La domanda è legittima. Speriamo ancora in un segnale dall’Amministrazione comunale, ma se il Sindaco non ci aiuterà lo chiederemo al cuore degli jesini».

«In questi giorni, leggendo i titoli dei giornali locali riguardo gli imminenti cantieri, tanti clienti increduli ci stanno offrendo la loro solidarietà e il loro aiuto; quella pacca sulla spalla che avremmo desiderato dall’Amministrazione comunale. Siamo e saremo sempre disponibili a trovare una soluzione, ma da cittadini e non da sudditi».

Pino Nardella

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