Cronaca
JESI La Sicilia in bicicletta: il viaggio di Luca per mettersi alla prova
26 Luglio 2020
«Un’esperienza servita come ripartenza: ora riprendiamo e da mercoledì 29 luglio riapre la mia enoteca con nuovi menù e prodotti di qualità»
JESI, 26 luglio 2020 – La voglia di mettersi alla prova, di staccare la spina, di mettere da parte le difficoltà e fare affidamento solo su se stessi.
Luca Civerchia, jesino, 40 anni, titolare dell’enoteca Rossointenso di via Mura Occidentali, ha preso la bicicletta con un obiettivo chiaro: arrivare in Sicilia.
«Sono partito il 6 luglio scorso da Jesi (è rientrato il 23 luglio, ndr) per la stazione di Ancona dove ho caricato la bici sul treno – racconta -. A Taranto sono sceso e ho proseguito il viaggio fino allo stretto. In realtà volevo farla tutta in bici ma per attraversare lo stretto a nuoto, cosa che ho sempre desiderato fare, mi sono dovuto aggregare a un gruppo di persone».
Il titolare di Rossointenso, infatti, è stato tra i protagonisti della “Tancrede Swim Challenge” nell’ambito di un progetto solidale.
Uno degli scenari più incantevoli è stato quello dell’Etna.
«Ho percorso la salita dedicata a Michele Scarponi: sono partito alle 5.30 della mattina, per evitare il caldo, e sono arrivato alle 7 circa: un paesaggio lunare di cui ho goduto in totale solitudine. È stata una grande prova fisica».
La Sicilia si è disvelata agli occhi dello jesino in tutta la sua bellezza: «Ho pedalato paesino per paesino, passando per Ragusa e Modica, fino a Capo Passero, la punta più a sud dell’isola».
Un viaggio low cost, senza alcuna prenotazione se non per la prima notte in b&b.
Per fortuna per il nostro ciclista non ci sono stati problemi tecnici seri.
«Mi sono impantanato qualche volta perché ho percorso sempre strade sterrate e stradine ma nessun problema serio per foruna. Tanti, invece, gli incontri: uno dei più speciali con Renato, un cuoco conosciuto a Siracusa, anche lui amante delle due ruote. Un incontro fortuito che mi ha permesso di conoscere strade e itinerari meravigliosi».
Un viaggio duro dal punto di vista fisico ma che è sicuramente valsa la pena fare
«Nasce dal fatto che a causa del covid il periodo lavorativo è stato problematico: i dipendenti in cassa integrazione, la ripartenza difficile. Ci siamo quindi confrontati e abbiamo deciso di prenderci una pausa, le preoccupazioni erano già tante e non volevo stare ancora a casa a logorarmi con l’incubo del lavoro. Un’esperienza servita come ripartenza: ora la voglia di riprendere c’è e da mercoledì 29 luglio riapre l’enoteca Rossointenso con nuovi menù e prodotti di qualità».
Eleonora Dottori
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