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JESI Nel foyer del Pergolesi il teatro di cioccolato di Marco Cascia (video)

teatro pergolesi di ciococlato

Una fedelissima riproduzione: «Emozionato e orgoglioso, mai avrei pensato a questo successo», confessa il maître chocolatier

JESI, 27 maggio 2021 – Esposta questa mattina in fondo al foyer del Teatro Pergolesi, la fedelissima riproduzione in cioccolato del maître chocolatier  Marco Cascia. È stata trasportata a piedi dall’attività Le Chocolat di via Cavour fino al Massimo jesino.

Una struttura in cioccolato fondente, perché garantisce una miglior tenuta, con cioccolato bianco e al latte. Dieci chili di peso, larghezza di 75 centrimetri, profondità 40 e altezza 40 sono le misure della dolce costruzione. Le decorazioni sono state realizzate con l’utilizzo degli strumenti del mestiere come pennelli e sac à poche, per il rosso delle insegne è stato invece utilizzato del colorante naturale. L’impresa ha richiesto cinque giorni lavorativi.

«A Pasqua è stato delirante – ha detto Marco Cascia commentando il difficile periodo appena trascorso – abbiamo consegnato a domicilio più di mille uova. Ma ci tenevo che le persone le avessero nelle proprie case».

«Avevo paura che il Teatro non venisse apprezzato; sono emozionatissimo e orgogliosissimo di stare qui, non avrei mai pensato che avrebbe avuto questo successo».

Quale sarà la prossima creazione?

«Mi piacerebbe realizzare qualcosa più inerente alla musica come un violoncello, ad esempio».

Presente stamattina al Pergolesi anche il direttore generale della Fondazione Pergolesi Spontini, Lucia Chiatti e il direttore artistico Cristian Carrara.

«È un’opera che richiede un progetto su carta e tanta pazienza. Non è molto diverso da quello che il teatro fa con le proprie produzioni liriche: chi fa le scene prima le progetta poi piano piano le costruisce, allo stesso modo chi cura la regia di un’opera prima la scrive e poi l’assembla – ha detto Carrara -. Si spera che il mix sia quello giusto. Un’altra similitudine è che il cioccolato qualcuno lo assaggia, anche qui alla fine ci possono essere gli applausi oppure no, è sempre un rischio produrre un’operazione di questo tipo. Ringrazio per il dono, interpreta molto l’idea che abbiamo del Festival: qualcosa che connette gusti, linguaggi, modi di fare diversi e riconnette tante belle esperienze che questa città ha».

Cora Ceccarelli

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