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Jesi Per l’Ucraina straordinario concerto di solidarietà

Al Teatro Pergolesi serata intensa per la motivazione, la messa in scena e per i personaggi che l’hanno animata

Jesi, 13 giugno 2022 Poche parole, quelle giuste, hanno aperto al Teatro Pergolesi la serata di sabato intitolata “Per l’Ucraina: concerto di solidarietà”.

Abbiamo assistito e ascoltato un concerto veramente straordinario.

Per la sua motivazione, per la “messa in scena” e per i personaggi che lo hanno animato. Lucia Chiatti, direttore generale della Fondazione Pergolesi Spontini, ha spiegato le motivazioni che hanno promosso questa serata.

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Di seguito si sono succeduti interventi di Elisa Di Francisca, grande atleta, testimonial, e presidente della “Fondazione Vallesina aiuta”, a sostegno dei rifugiati ucraini nel nostro territorio, di Marco Pozzi presidente del Rotary Club Federico II di Jesi, del governatore del Distretto 209 Gioacchino Minelli, Enti promotori per questa serata benefica di grande valore umanitario, unitamente al Consorzio Marche Spettacolo, e il direttore artistico Cristian Carrara, che ha spiegato e presentato il concerto brano per brano.

La chicca della serata, per lo meno una sinfonia poco ascoltata in un’esecuzione come quella del Pergolesi, è stata la Sinfonia n. 1 in re maggiore “Dalla mia terra”, opera 52, di Sergej Eduardovich Bortkiewicz, uno dei più importanti compositori ucraini, trascritta per pianoforte a quattro mani da Gianluca Piombo, pianista, compositore e direttore d’orchestra che da diversi anni è un cultore di Bortkiewitz.

Questa sinfonia fu scritta alla vigilia della Seconda guerra mondiale ed è traboccante di richiami alla musica popolare ucraina. Il maestro Gianluca Piombo è stato affiancato da Pierluigi Piran, un altro pianista di grandi capacità e di eccellente formazione professionale.

Ne è scaturita un’esecuzione travolgente e intima allo stesso tempo, a seconda dei vari movimenti, alcuni di straordinaria scorrevolezza melodica, altri in un tono classicamente regolare per concludersi in una invenzione melodica festosa.

Una sinfonia straordinaria, in cui il talento degli esecutori è emerso a pieno soprattutto nelle frasi più difficili che la partitura ha presentato. Applausi calorosissimi, dopo un silenzio religioso e concentrato.

A seguire, il “Monologo del criticone”, tratto da “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Karl Krauss. La grande maestria della recitazione di Saverio Marconi ha reso perfettamente lo spirito dell’opera di Krauss, “critico acutissimo della società in cui visse, maestro di stile, capace di una produzione ricchissima ed eterogenea di saggi, aforismi, poesie, drammi e commedie a sfondo satirico”.

Infine Pëtr Il’ič Čajkovskij, con Piombo e Piran, in brani tratti da Lo schiaccianoci” e daLa bella addormentata”.

Dicevamo degli applausi calorosissimi, la serata ne aveva tutti i crismi. Infine, l’immagine della serata, da Francesca Tilio: è uno scatto magistrale, diventato iconico e sappiamo essere comparso sugli autobus di aiuti umanitari partiti da Riga, in Lettonia, verso la capitale ucraina Kiev.


Giovanni Filosa

(foto in teatro Stefano Binci)

©riproduzione riservata

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