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JESI Poesie in Comune con Maria Teresa Chechile

La poetessa infermiera ha presentato nell’aula consiliare il suo libro “Pensieri fugaci”

JESI, 4 agosto 2020Mattinata di poesia quella odierna  in Municipio a Jesi. La poetessa-infermiera Maria Teresa Chechile ha presentato il suo libro “Pensieri fugaci” alla presenza della Giunta comunale che le ha conferito un riconoscimento per l’attività letteraria.

Il volume ha la prefazione del professor Armando Ginesi, assente per motivi di salute: «Avrei tanto desiderato essere tra voi per complimentarmi nuovamente con Maria Teresa, ma anche con l’Amministrazione di Jesi per il gesto di sensibilità con cui ha inteso rendere omaggio a una cittadina acquisita».

Emozionata la Chechile ha ringraziato: «In quest’aula e dinanzi a questa assemblea voglio esprimere non solo il mio più sentito ringraziamento nell’avermi accolta, ma soprattutto la doverosa necessità, che non mi stancherò mai di ripetere e di evidenziare come, attraverso ogni forma espressiva, si possa giungere a quelle alte sfere nel toccare le corde dell’anima e del nostro essere, percependone le fluttuazioni e scandendo il tempo della nostra esistenza per coglierne le varie sfumature esistenziali, quali risultanza e connubio nell’approcciarsi agli altri e di relazione, divenendo il vero e unico collante sociale. Tale è il mio “Pensieri fugaci”. Un insieme di tutto questo. All’interno del libro si snocciola e viene rappresentato quel mondo etico ed estetico di ognuno di noi. Un’osservazione alla quale siamo chiamati, per proprio ruolo e responsabilità e contribuire alla causa comune del nostro “essere” e della nostra “essenza di essere”. La bellezza che ne deriva da quell’osservazione è prerogativa di quell’insaziabile bisogno di scovare e scavare tra le pieghe di ogni coscienza, andando oltre quell’apparente “vivere è sempre quello”».

«Nel ringraziare il sindaco Massimo Bacci e voi tutti, per questa attestazione di cui oggi mi onorate, permettetemi di ribadire il mio instancabile concetto, quale motto di vita, “non vi è altro bene supremo che quello del prendersi cura non solo del corpo ma anche dell’anima. Il mio dialogare, tra versi e prosa, vuole essere un tramite, volendo giungere così al cuore di quella umanità di cui, fondamentalmente e prioritariamente, siamo costituiti e alla quale dobbiamo instancabilmente tendere o siamo chiamati a rispondere».

«Domande sulla condizione umana che, investendo ogni ambito dell’agire, devono condurre alla centralità e all’univocità e l’importanza che esse assumono. Abbiamo questa responsabilità, come persone e come cittadini, che ci deve indurre nella continua e costante ricerca di quel fine ultimo e mai ultimo di interrogare l’intimo umano e le sue interazioni che ne derivano. Segni indiscussi che, in me, hanno trovato e trovano un unico sentire, un unico modo di agire, un unico percorso formativo e professionale. Al sindaco Massimo Bacci, a questa Amministrazione, a Jesi che mi ha accolta e adottata per definizione».

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