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Cronaca

JESI PRONTO SOCCORSO, IL TRIBUNALE DEL MALATO: “BASTA CON LE BARELLE PARCHEGGIATE, OCCORRE RIPROGETTARE GLI SPAZI”

JESI, 25 gennaio 2017 – Si pensava che dopo la copertura dell’organico al Pronto Soccorso dell’ospedale “Carlo Urbani” la situazione sarebbe tornata alla normalità ma i fatti sembrano smentire. La criticità di quell’importante reparto ospedaliero è riesplosa dopo i recenti, tragici episodi di cittadini costretti in attesa per ore e di persone che, purtroppo, non hanno retto al dolore.

Pasquale Liguori, presidente del TdM

Il Tribunale per i Diritti del Malato (TDM) continua a ricevere “segnalazioni di lunghe attese al Pronto Soccorso, alle quali – si legge in una nota – con nostro grande imbarazzo e rabbia, non possiamo che rispondere che faremo denuncia all’ASUR e pubblicamente sulla stampa”. In buona sostanza il TDM ripercorrerà la vecchia strada della denuncia pubblica; il Presidente, Dr. Pasquale Liguori, ricorda che “sono ormai anni che in prima persona lancio allarmi sulla situazione drammatica del Pronto Soccorso e sui possibili rischi che ci possa, prima o poi, scappare il morto. E purtroppo così ogni tanto avviene, vedi il caso della donna deceduta nei giorni scorsi”. Di fronte a questa denunce l’Asur cosa dice?. “Le giustificazioni addotte dall’Asur per la situazione del Pronto Soccorso – leggiamo nella nota del TDM – sono assolutamente non ricevibili”. Ed ecco le ragione di questa improponibilità; “mettere a disposizione dei posti letto in altre Unità Operative è una soluzione già in partenza non percorribile perché la situazione dei posti letto nel nostro ospedale è già di per se in carenza cronica e peraltro soggetta a continui tagli; come si può pensare poi che un medico del Pronto Soccorso si faccia carico anche di pazienti in appoggio  presso le altre Unità operative, ovvero, come si può pensare che il personale infermieristico dell’Unità Operativa, già allo stremo, possa seguire anche i pazienti del Pronto Soccorso”.

I casi che anche in questi ultimi tempi sono stati posti all’attenzione del TDM non si risolvono con la sola copertura dell’organico, ma prendendo in esame anche “tre requisiti essenziali perché una Unità di Emergenza – Urgenza possa funzionare al meglio”. Ed eccoli i tre requisiti suggeriti da Liguori: “Riprogettare il Pronto Soccorso con spazi adeguati per il triage, per il post-triage, spazi separati per gli interventi sanitari (codici gialli, verdi e bianchi), spazi in attesa assistita (OBI) e spazi per i parenti e nessuno ci venga a dire che non è possibile – sottolinea la nota del TDM – noi abbiamo già formulato più volte soluzioni al problema”. Il secondo requisito suggerito dal TDM invita a “rivedere l’organizzazione dell’attività di Emergenza-Urgenza in quanto certamente qualcosa non funziona sia nell’ambito del Pronto Soccorso, sia per quanto concerne la gestione dell’emergenza sul territorio dell’Area Vasta”. Altro requisito essenziale è quello di “mantenere sempre e comunque uno standard di personale adeguato agli accessi”. Infine il Presidente del TDM sollecita una “programmazione in tempi utili di soluzioni adeguate in vista dei picchi per gli accessi” come in caso di epidemie influenzali.

Ribadita la laboriosità e la professionalità del personale sanitario in servizio al Pronto Soccorso cittadino, è bene rivedere il progetto del “Carlo Urbani” attribuendo al Pronto Soccorso maggiori spazi e collegamenti più rapidi con i reparti.

(s.b.)

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