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Jesi Riccardo Cucchi e la sua “Partita del Secolo”: un insegnamento di vita -VIDEO

Scritto dal noto radiocronista sportivo Rai e presentato a Palazzo dei Convegni, incontro con GiovannaTrillini e Aldo Mancini

di Cristiana Loccioni

Jesi, 1 aprile 2023 – Si è parlato di calcio, il calcio con la C” maiuscola. Questa mattina a Palazzo dei Convegni, Riccardo Cucchi giornalista sportivo Rai, ha presentato il suo libro “La partita del Secolo“, la famosa semifimale del 4-3 inflitto alla Germania il 17 giugno di 53 anni fa sul prato dell’Azteca ai mondiali di Mexico 1970.

Un incontro intorno al quale si è sviluppato un dibattito sul mondo dello sport in generale, con un pubblico attento e interessato, coordinato dal giornalista Pino Nardella, direttore di QdM Notizie, alla presenza dell’assessore allo sport e vice sindaco Samuele Animali e Luigi Paoloni, in rappresentanza dell’associazione organizzatrice WePlay di Jesi. All’incontro non è voluto mancare il collega Massimo Carboni.

“La partita del secolo“ , i suoi protagonisti, segna un confine tra il prima e il dopo gli anni 70 dal punto di vista del racconto dello sport, «direi forse la fine del calcio romantico – ha spiegato Riccardo Cucchi -, con l’avvento della televisione che, per la prima volta, è arrivata a diffondere un mondiale integralmente, con tutte le partite, trasmesso in ogni casa italiana e in ogni casa del mondo ma con discrezione, senza prendere il sopravvento, cosa poi che con il tempo è avvenuta».

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Consapevole di aver avuto un grande privilegio con la possibilità di trasformare la sua passione in un lavoro, Riccardo Cucchi si è soffermato più volte sul modo di fare sport nel passato, sport fatto da uomini e non da divi.

Lo sport della sua epoca, quando i bambini rompevano le vetrate a pallonate, giocando per strada, e si sentivano le risate e gli schiamazzi per i borghi, ma «tutto cambia, ogni epoca ha i suoi narratori, probabilmente non sarebbe possibile invertire la cronologia di questi narratori, ognuno è adatto al tempo che vive, io sono legato a un’altra epoca quella della radio, che entrava nelle case come unico mezzo di diffusione».

Un libro, quello di Riccardo Cucchi, che racconta un calcio, una partita, quell’Italia -Germania, che non è una semplice partita di pallone, ma paradigma di vita dal quale si possono trarre numerosi insegnamenti: la forza del gruppo, il cadere e poi trovare la volontà di risollevarsi, il tempo che va sfruttato tutto, sino alla fine.

Un libro che è nato seguendo due istinti, il primo che lo riallacciava al suo papà «che ha vissuto la partita con me, dandomi il grande privilegio di restare sveglio quella notte, cosa che al tempo, avevo 17 anni, non era scontata, e poi ho voluto tessere quel filo per ricordare cercando di andare oltre, cercando di trovare quei dettagli su questi personaggi, protagonisti dell’epica partita, che molto probabilmente ci erano sfuggiti. E anche le loro vicende umane».

«Il calcio è vita – ha afferma Riccardo Cucchi – e ci può dare tanti insegnamenti, uno fra tanti ricordarsi sempre che finché il cronometro non segna il suo ultimo giro tutto è possibile, proprio come ci insegna Italia – Germania».

L’autore si è anche soffermato a colloquio con Giovanna Trillini, conosciuta ai tempi degli esordi in nazionale della fiorettista jesina, e con Aldo Mancini, papà del ct della nazionale italiana di calcio, Roberto.

Dopo la presentazione del libro la visita a Palazzo Pianetti, alla Galleria degli Stucchi e alla Pinacoteca civica con le opere di Lorenzo Lotto, cicerone lo stesso assessore Samuele Animali. Alla scoperta di un pizzico di quella città che lo ha da sempre affascinato.

«Non ho mai capito come Jesi sia riuscita a tenere in piedi per così tanti anni una tradizione schermistica incredibile, sarà l’aria che si respira, se mi fermassi qualche giorno molto probabilmente diventerei anche io un bravo schermidore».

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