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Cronaca

JESI Rifiuti e bivacchi al Cippo dei Martiri, l’Anpi: «Nessun rispetto»

L’associazione dei partigiani lamenta la scarsa cura di questi luoghi della memoria che vanno invece mantenuti in uno stato decoroso

JESI, 26 aprile 2021Rifiuti, erba alba e degrado: in questa condizioni sono stati trovati i diversi luoghi della città dove vengono ricordati gli eccidi dei nazifascisti.

Il cippo di Montecappone è un gabinetto a cielo aperto

Nei giorni scorsi sono stati gli stessi soci dell’Anpi a provvedere al taglio dell’erba al cippo dedicato a Francesco Contuzzi, ucciso dai tedeschi il 10 giugno 1944 in combattimento, situato lungo la provinciale che porta a Santa Maria Nuov.a

«In via delle Orfane, davanti alla targa dei partigiani Panti e Magnani ci sono sempre auto in sosta sebbene lì non ci sia un parcheggio – spiega Eleonora Camerucci, presidente dell’Anpi di Jesi -.

La situazione non è migliore al Cippo dei Martiri di Montecappone dove ci siamo recati più volte: abbiamo trovato bivacchi di persone irrispettose non solo delle normative anti contagio, che non compete a noi far rispettare, ma anche del luogo in cui si trovavano.

Quel posto è diventato una discarica e un gabinetto a cielo aperto».

«Il Sindaco nella sua ermetica celebrazione online del 25 aprile ha detto che “le immagini valgono più delle parole“: si vada a fare un giro per rendersi conto che a volte le azioni valgono più delle parole – prosegue Eleonora Camerucci -.

È evidente che per questa Amministrazione il decoro della città si limita al perimetro delle due piazze principali ma, volenti o nolenti, ci sono impegni e doveri civici come quello di deporre le corone nei cippi mantenendoli in uno stato decoroso: le corone quest’anno sono state messe esclusivamente dall’Anpi. Per le scritte del ventennio si scomoda persino la Soprintendenza…».

L’Anpi si unisce al coro di voci che chiedono la sistemazione del muro di via delle Orfane.

«Importante conservare lo stato del muro in cui furono fucilati Primo Panti e Armando Magnani prima che il degrado faccia scomparire del tutto i segni visibili delle pallottole che li hanno trucidati. Perché è lì che porteremo gli studenti per raccontare cosa furono il fascismo e la Resistenza, non di certo davanti alla scritta del duce all’anagrafe».

Nelle strade cittadine sono stati lasciati fiori per omaggiare e ricordare partigiani e antifascisti a cui sono state dedicate.

Eleonora Dottori

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