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Jesi Arriva Roberto Vannacci e l’Anpi non ci sta

Oggi iniziativa di promozione all’hotel Federico II per il nuovo libro dell’ex generale, “Il coraggio vince”, critiche per il suo passato disciplinare

Jesi – Polemica per la presentazione, oggi 12 aprile, dell’ultima pubblicazione di Roberto Vannacci: “Il coraggio vince. Vita e valori di un generale incursore”, libro dai numerosi inserti autobiografici, edito lo scorso 12 marzo per Piemme Edizioni.

A capo dell’organizzazione dell’evento, che si tiene alle 17.30 all’hotel Federico II, la sezione Marche del Comitato “Il Mondo al Contrario”, gruppo costituito nel 2023 che promuove e coordina iniziative nel settore culturale, sociale, economico, ambientale ispirate dal pensiero del generale.

Ma arriva il forte dissenso dell’Anpi, sezioni Jesi e Media Vallesina «associazione che difende la libertà, i diritti e l’uguaglianza di tutti gli esseri umani», che prende atto dell’evento «con grande distanza».

«Vannacci – recita una nota – si proclama difensore di un concetto di libertà che si contrappone nettamente ai valori antifascisti propri della nostra Costituzione, pertanto è nostra opinione che l’evento cui parteciperà l’ex generale rappresenti un’offesa per le tradizioni democratiche che contraddistinguono la popolazione e le istituzioni di Jesi e della Vallesina».

L’ex generale dell’esercito era balzato agli onori della cronaca a seguito della pubblicazione – nell’agosto dello scorso anno – del suo primo libro: “Il mondo al contrario”, un pamphlet che aveva attirato su di sé grande attenzione mediatica, scalando la classifica – stando alle stime della società di rilevazione del mercato editoriale Gfk – del libro più venduto d’Italia nel periodo compreso tra il 14 e il 20 agosto del 2023.

Un successo costato caro a Vannacci – rileva ancora l’Anpi -, sospeso dal servizio per 11 mesi per “carenza del senso di responsabilità” e “lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata”, nel procedimento disciplinare avviato dal Ministero della difesa, nonché l’iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Roma con l’accusa di “istigazione all’odio razziale”. 

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