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JESI “Sostenibilità”, la mostra di Giannetto Magrini

Giannetto Magrini intervista

Un appuntamento dal 2 giugno per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e la necessità di lasciare alle generazioni future un pianeta sostenibile

JESI, 19 maggio 2021 – Giannetto Magrini, nel suo studio in via Roma e dintorni, assomiglia a “Le penseur” di Rodin.

Astrazione dal mondo e collocazione nella mente di momenti che preludono a un futuro con molte incognite. Entri e trovi, in uno straordinario e perfetto ordine caotico, matite, pennelli, colori, cartelle, tele, ha seguito l’ispirazione che gli ha regalato una frase di Papa Francesco (“Costruire ponti, non costruire muri”) per lavorare, nelle sue opere artistiche di pittore e di scultore, tenendo in mente tutte le tematiche che quella frase ha segnato nella sua mente.

« La frase – ci dice l’artista jesino – ha costituito uno spunto su cui ho costruito ponti metaforici che poggiano sui libri e, quindi sulla cultura e sulla nostra civiltà occidentale. Oggi ancora provo piacere a dipingere, impastare colori su supporti tradizionali e, spesso a fabbricarmi i colori con pigmenti e lega tradizionali, trovando ispirazione e intuizioni nella città dove sono nato nell’autunno del 1938, dove sono sempre vissuto e mi sento radicato. In questo ultimo periodo di pandemia ho realizzando opere che riguardano la temuta catastrofe ambientale che climatologi e scienziati paventano. Da qui il titolo della mostra “Sostenibilità”, che si terrà a Jesi dal prossimo 2 giugno al Palazzo dei Convegni e nella chiesa di San Nicolò, entrambi spazi nel centro storico della città».

Oltre alla frase di Papa Francesco, come hai cominciato a inquadrare questa che sarà una tua antologica o quasi?

«All’inizio ho ripreso 8 dipinti con Raffaello come soggetto, disegnandoli a inchiostro in bianco-nero, su carta di cm.70 x 50, acquarellandoli e concependo un’idea tipo “Acqua alta su Raffaello“, un omaggio al grande artista nel 500esimo anniversario della morte, come pretesto e paradosso del mare che arriva d Urbino a coprire i dipinti del Maestro. Mentre alcuni lavori sulle api ho iniziato a farli nel 2019 assemblando i telai di un’arnia con plexiglass e dei collage dal titolo: “Finiranno i lavoratori della natura“».

Gli ultimi 3 dipinti sulle api li hai realizzati in questi ultimi mesi?

«Come tutti sanno le api, e non solo, sono determinanti per la salute e la vita del pianeta: il riscaldamento climatico globale, quindi gli inverni miti che non fanno dormire le api per cui, come diceva Leonardo, se non dormo non creo, vale per le api che se non dormono non solo non impollinano ma a lungo andare muoiono, con l’ausilio anche dei pesticidi usati nelle piantagioni che distruggono questi preziosi lavoratori della natura e, quindi, l’ecosistema del pianeta».

Con la mostra “SostenibilitàGiannetto Magrini vuole dare un contributo ideale, e non solo, a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e la necessità di lasciare alle generazioni future un pianeta sostenibile.

Giovanni Filosa

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