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JESI Spostamento fontana: un referendum per dare la parola agli jesini

La proposta avanzata dai gruppi consiliari del Partito democratico e di Jesi in Comune che la sottoporranno in Consiglio comunale

JESI, 22 ottobre 2020 – «I cittadini devono essere ascoltati: il referendum è un modo di consultazione possibile, lo si deve alla città».

Così Stefano Bornigia, segretario del Pd jesino, avanza la proposta di interrogate la cittadinanza in merito allo spostamento della fontana dei leoni con il lascito del vignettista Cassio Morosetti.

«La decisione è stata già presa e la cittadinanza non è stata coinvolta – ha aggiunto la consigliera di Jesi in Comune, Agnese Santarelli -. Crediamo che la beneficenza sia la strada migliore ma se proprio dello spostamento vogliamo parlare occorre dare a tutti la possibilità di partecipare: gli eventi organizzati dal Comune fino ad ora sono comunicazione, non certo partecipazione».

Al Consiglio comunale del mese di novembre sarà quindi avanzata la richiesta di esprimersi in mertito attraverso il referendum: servirebbero tre quarti dei consiglieri o la richiesta di 2.000 cittadini aventi diritto.

I due gruppi consiliari convengono che la beneficenza sia la soluzione migliore per dare seguito all’eredità del vignettista.

«La politica della città non venga decisa sulla base di un ricatto – ha aggiunto Filippo Cingolani per Jesi in Comune -. Lo spostamento è già nel piano delle opere pubbliche con una priorità “uno” che è la stessa del ponte San Carlo: un’assurdità».

«I problemi della città sono ben altri – ha aggiunto il consigliere democrat Andrea Binci -. È surreale che la città si ponga questa questione: sicuramente alla luce della pandemia le associazioni benefiche designate nel testamento mi sembrano i destinatari più idonei».

Della stessa opinione del collega di partito anche Emanuela Marguccio.

«Eventuali lavori per lo spostamento creeranno problemi al centro che è già in sofferenza. Evitiamo la mazzata alle attività commerciali e diamo il lascito in beneficenza».

In attesa della risposta della maggioranza non si eslcude di procedere con la raccolta firme. D’accordo i due gruppi consiliari sull’intera vicenda: «Inizio di un confronto stretto per arrivare con un gruppo coeso e un programma condiviso alle prossime elezioni amministrative», ha detto Bornigia.

Eleonora Dottori

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