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JESI “STUPOR MUNDI” A UNA START-UP: «AI PRIVATI CON SOLDI PUBBLICI»

Per il museo virtuale federiciano una scelta da 450 mila euro che non convince l’opposizione, dopo quella del falso titolo di “Città Regia”

JESI, 30 novembre 2019 – «Un pacco difficile da gestire». Il gruppo di opposizione Jesi in Comune torna ad interrogarsi sul Museo Stupor Mundi inaugurato nel 2017 quando era stato definito «un regalo alla città».

La sede comunale

Lo scorso Consiglio comunale, la maggioranza ha approvato la proposta di un modello gestionale che consenta al museo di piazza Federico II di superare le difficoltà attraverso una start-up che si impegni ad assumerne la conduzione.

Proposta che non ha convinto l’opposizione di Jesi in Comune, che si era già espressa criticamente sull’operazione: «Un museo multimediale, a invecchiamento precoce, che costerà al Comune, e quindi alla città, 450mila euro per i primi tre anni, oltre a 36mila euro all’anno per 8 anni per la locazione dell’immobile. Ma a gestione privata di una start-up di under 35 marchigiani, ma sempre privati con i soldi pubblici».

Nato come privato, e finanziato da Gennaro Pieralisi con oltre un milione di euro, altrettanti dalla Fondazione Marche, il museo ha faticato a decollare.

La Giunta, a completamento di un percorso sviluppato nel tempo con la precedente proprietà, ha approvato un atto di indirizzo sottoponendolo al Consiglio che, a maggioranza, ha votato per l’acquisizione.

«E se dopo aver percepito 450mila euro per i primi tre anni, la start-up decidesse di chiudere baracca e burattini, che garanzie avrebbe il Comune? Al massimo una fideiussione del valore di 45 mila euro e un museo chiuso sulle spalle – prosegue ancora Jesi in Comune – Allora abbiamo pensato: ma perché non spalmare il contributo comunale su tutti gli otto anni di contratto, così da incentivare il privato a continuare nella gestione e a permettergli anche di provvedere all’aggiornamento di una struttura multimediale, che sicuramente risentirà dell’invecchiamento man mano che passano gli anni? Forse perché quello che sta a cuore davvero a questa maggioranza, dopo essersi fregiata del falso titolo di città regia, è che lo Stupor Mundi non chiuda fino al 2022. Data in cui, guarda caso, terminerà il mandato Bacci».

(e.d.)

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