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JESI OTTO FIGURANTI PER LA “CARMEN” DI BIZET

Quattro uomini e altrettante donne: selezione mercoledì 4 dicembre al Teatro Moriconi 

JESI, 30 novembre 2019 – Mercoledì 4 dicembre alle 14 al Teatro Moriconi la Fondazione Pergolesi Spontini terrà la selezione di otto figuranti per la “Carmen” di Bizet, quarto e ultimo titolo d’opera della 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi.

L’opera andrà in scena al Pergolesi venerdì 20 dicembre alle 20.30 e domenica 22 alle 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16, e di seguito anche nei teatri del circuito della Fondazione Rete Lirica delle Marche a Fano, Ascoli Piceno e Fermo.

Per questo allestimento si cercano otto figuranti – quattro uomini e quattro donne – tra i 20 ed i 35 anni, preferibilmente con esperienza di palcoscenico.

Gli aspiranti al ruolo si presenteranno direttamente nel luogo dove avverrà la selezione.

“Carmen” di Georges Bizet vede sul podio orchestrale il Maestro Beatrice Venezi, la regia è di Paul-Émile Fourny, le scene sono di Benito Leonori, i costumi di Giovanna Fiorentini, light designer è Patrick Méeüs, per una nuova produzione della Fondazione in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche.

Il mezzosoprano Mireille Lebel canta Carmen, Don José è il tenore Enrico Casari, Anna Bordignon è Micaëla.

Margherita Hibel canta Frasquita, Mercedes è Martina Rinaldi, Escamillo è Pietro Di Bianco.

Nella compagnia di canto, inoltre, Tommaso Caramia (Dancairo), Vasyl Solodkyy (Remendado), Andrea Tabili (Zuniga), Giacomo Medici (Moralès). Lilas Pastia è Francesco Mattioni.

Suona l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro del Teatro della Fortuna “M. Agostini” di Fano è diretto da Mirca Rosciani, i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian Luca Paolucci.

Per la messa in scena di quest’opera – tra i titoli più amati del repertorio lirico – il regista Fourny propone un’angolazione originale, in stile indagine poliziesca.

«Ho voluto proporre una lettura più contemporanea ma sempre rispettoso dell’opera, evitando la caricatura spagnola per meglio sviluppare la drammaturgia. L’idea è quella di una messa in scena vicina alle recenti serie televisive della polizia, e in particolare a quelle che si svolgono negli anni 50-60, perché “Carmen” è la storia di un crimine, in cui la protagonista è la vittima. Il mio sguardo è femminista, Carmen afferma le sue scelte di vita, sia professionali che personali. Con un carattere forte, indurito, deve combattere per rivendicare il suo status di donna libera».

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