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Jesi Teatro Pergolesi, “88 tasti di passione” con il concerto narrativo su Chopin

Un “racconto al pianoforte” nell’ambito del Festival Pergolesi Spontini con la pianista Alexandra Pavlova e la narrazione di Cristian Carrara che ne cura la drammaturgia insieme a Stefano Valanzuolo

Alexandra Pavlova - Cristian Carrara

Jesi – Stasera ore 21 al Teatro Pergolesi per il XXIII Festival Pergolesi Spontini appuntamento con 88 tasti di passione. Chopin. Un racconto al pianoforte.

Una nuova produzione di concerto narrativo dedicata interamente alla figura di Fryderyk Chopin ideato da Cristian Carrara (foto in primo piano) e Stefano Valanzuolo con la partecipazione di Alexandra Pavlova (foto in primo piano) straordinaria pianista, finalista alla Sydney Piano Competition. Non un concerto, non una lezione concerto, bensì una narrazione in musica in cui Chopin racconta se stesso e la sua musica. Un modo nuovo di coniugare musica, analisi musicale, storia, che vede in scena – come narratore – Cristian Carrara, compositore e direttore artistico della Fondazione Pergolesi spontini

Alexandra Pavlova

Al centro del racconto è la tormentata storia d’amore tra Fryderyk Chopin con George Sand, durata più di otto anni – dal 1838 al 1847. Il loro primo importante incontro avvenne a Parigi nell’autunno 1838, in uno dei tanti salotti dove il musicista si esibiva al pianoforte. Chopin, nato in Polonia nel 1810 aveva 28 anni, con il suo straordinario talento di musicista aveva conquistato un pubblico di artisti e intellettuali nella Parigi colta.

Cristian Carrara
Cristian Carrara

Lei, George Sand (il suo vero nome era Aurore Dupin) aveva 34 anni, era una scrittrice nota e un personaggio anticonformista. Aveva scelto un soprannome maschile, indossava spesso i pantaloni ed era una donna libera, decisa a guadagnarsi da vivere con la scrittura. 

A proposito del loro incontro, Chopin scrisse a un amico il 10 ottobre 1838: «Lei era appoggiata al pianoforte, e il suo sguardo ardente come brace era su di me. La mia anima aveva trovato un porto. Mi prese una sorta di languore, nondimeno mi ritirai dal pianoforte con soggezione. L’ho rivista in seguito altre volte nel suo salotto, con persone dell’aristocrazia francese. Poi un’altra volta che si trovava sola. Mi ama, Aurora è un nome magico. La notte è sparita».

Biglietti: posto unico 10 euro

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