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LO SPORT ROBERTO MANCINI, DA JESI ALLA NAZIONALE

Spesso, i migliori percorsi, o almeno i più ambiziosi, iniziano da luoghi piccoli e poco conosciuti. Quello di Roberto Mancini, nativo di Jesi, è senza dubbio uno di questi. L’ex calciatore di Bologna, Sampdoria e Lazio, è partito proprio dalla località marchigiana nel suo straordinario percorso calcistico che lo ha portato adesso ad essere il selezionatore della nazionale italiana. Profondo conoscitore del calcio italiano e con una serie di esperienze importanti anche a livello internazionale, come ad esempio quella di tecnico del Manchester City, il Mancio è arrivato a un punto importante della sua carriera, con l’onore e l’onere di dirigere l’azzurro che più sta a cuore agli appassionati di calcio italiani. Con le qualificazioni all’Euro 2020 da mettere in cassaforte, l’Italia di Mancini ha già dimostrato di aver fatto passi da gigante rispetto alla precedente gestione, ossia quella di Giampiero Ventura. In quest’ottica, l’arrivo dello jesino è stato importante, dato che ha offerto a una nazionale allo sbando la gerarchia e il polso giusti per riuscire a ripartire con concretezza. Già capace di tenere botta all’Inter, un ambiente molto difficile di per sé, Mancini è stato capace di dare un importante colpo di spugna a Coverciano ed è ora un punto fermo di questa nazionale.
Mentre il cammino verso Euro 2020 si fa sempre più in salita, con le migliori scommesse che vedono Spagna e Francia come le grandi favorite di questa competizione, l’Italia del Mancio mette pian piano un mattoncino sopra l’altro, cercando il suo equilibrio e puntando a una qualificazione rapida all’evento continentale. Questo torneo, che per la prima volta sarà itinerante, potrebbe essere il grande rilancio per un’Italia ancora molto scossa e risentita dopo non essere riuscita a partecipare ai mondiali di Russia 2018. L’eliminazione agli spareggi contro la Svezia è stata senza dubbio il punto più basso della storia degli azzurri dopo la sorprendente sconfitta subita ai mondiali del 1966 contro la Corea del Nord. Con l’arrivo di Mancini, la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha voluto dare un segnale: si ricomincia a fare sul serio e non si può sprecare il grande talento a disposizione di una tradizione calcistica che ha avuto un certo calo ma che continua ad essere una delle più preponderanti del globo. Partendo dal mix tra giovani come Gianluigi Donnarumma, Alessio Romagnoli o Nicolò Barella e la vecchia guardia composta dal capitano Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci ed elementi ormai esperti come Marco Verratti e Lorenzo Insigne, Mancini è riuscito a creare un nucleo omogeneo che ha finalmente ridato alla nazionale un’identità vera e propria.
Per il momento i risultati sono arrivati, come dimostrano i 12 punti su 12 ottenuti nel girone di qualificazione all’Euro 2020, il primo vero grande appuntamento della nuova Italia. L’ultima vittoria contro la Bosnia, arrivata in rimonta e grazie ai goal proprio di Verratti ed Insigne, ex compagni nel Pescara di qualche anno fa, ha certificato che l’Italia c’è e non si arrende mai. Il lavoro di Mancini si sta facendo sentire e tutti, partendo da Jesi, auspicano che l’avventura europea sia positiva.

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