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MARCHE Terziario avanzato e sanità a trainare la ripresa per i prossimi anni

Terziario avanzato e sanità: il traino della prossima ripresa

I contratti di lavoro sono nettamente aumentati rispetto a un anno fa, ma ancora ben al di sotto del livello pre-pandemia: terziario avanzato, formazione e sanità saranno i comparti che creeranno più occupati

ANCONA, 28 maggio 2021 – Il deciso balzo in avanti del ritorno delle vaccinazioni anti-covid, al netto delle defaillance legate soprattutto alle forniture altalenanti dovute alle inadempienze delle case farmaceutiche, sta facendo nuovamente respirare le attività produttive e facendo sperare in un nuovo periodo di slancio. 

Un esempio di rinnovata fiducia viene già dalle parole della Coldiretti che sostiene come gli agriturismi siano pronti ad accogliere e a far ripartire l’economia, anche se ci sarà da attendere ancora per avere un rimbalzo sostanziale che riporti tutto al 2019. Questo è quanto risulta anche dalle proiezioni elaborate sui dati del mercato del lavoro nelle Marche.

In base a quanto viene pubblicato sul bollettino del sistema di rilevazione Excelsior le aziende del territorio marchigiano hanno dichiarato un fabbisogno di oltre 10.000 nuovi lavoratori da inizio anno, che in termini assoluti risulta essere superiore di più del 30% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Tuttavia, il livello di occupazione nella nostra regione è ancora a circa il 13% in meno del maggio 2019.

Ad ogni modo la tendenza all’incremento delle assunzioni riguarda tutte le cinque province, seppure la forbice con i dati di due anni fa sia penalizzante per ognuna di esse, con flessioni anche in doppia cifra.

Il paragone fra pre e post Covid mostra delle peculiarità anche per quanto riguarda i vari settori produttivi, con qualche significativa differenza dovuta proprio alla crisi pandemica.

A tal proposito si vede come siano trainanti il terziario avanzato (inclusi i servizi in netto aumento con la ripresa delle attività) e i servizi alla persona (di carattere strettamente sanitario, ma anche quelli più legati alla maggior vita sociale), che si prevede lo siano anche negli anni a venire per tutta Italia, insieme alla formazione.

Una peculiarità delle Marche sono i segnali positivi dal settore delle costruzioni.

Nella nostra regione sono molto ricercati ingegneri, progettisti e operai specializzati del manifatturiero e industria meccanica, del tessile e abbigliamento.

Nonostante il livello di disoccupazione sia sostenuto, è difficile reperire quasi un terzo di tutte le qualifiche con punte del 50% nel caso delle professioni socio-sanitarie e dell’istruzione: carenze che porteranno sempre più stranieri a lavorare in Italia contribuendo all’innovazione strategica per la ripartenza, in uno scenario globalizzato che non può adagiarsi solo su “mestieri tradizionali”.

Dal punto di vista delle tipologie di contratti, sono ancora predominanti le assunzioni a tempo determinato per il clima di incertezza non ancora sopito dalle vaccinazioni nonostante l’aumento di fiducia delle imprese. Inoltre, un quarto delle offerte di lavoro è indirizzata agli under 29, con un 32% che richiedono diploma e oltre l’8% che richiede il possesso di una laurea; ancora un 35,6% non esige candidati con qualifiche particolari.

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