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MOIE Anziani non autosufficienti e con demenze: «Una cinica e crudele indifferenza»

Il Grusol denuncia: «Nessuna iniziativa regionale per interrogarsi sulla situazione dell’assistenza all’interno delle strutture»

MOIE, 10 novembre 2021A 20 mesi dallo scoppio della pandemia con gli esiti pesantissimi in termini di contagi e decessi all’interno delle residenze per anziani, non vi è stata alcuna iniziativa regionale volta a interrogarsi sulla situazione dell’assistenza all’interno di queste strutture.

Come stanno operando? Con quanto e quale personale? Quali anziani e in quali condizioni di non autosufficienza vi sono ricoverati? Con quali autorizzazioni al funzionamento? Strutture per autosufficienti continuano a ricoverare, nonostante sia vietato, anche anziani non autosufficienti e con demenza? Se sì, come accedono? Chi ne dispone l’invio? Nella diffusione dell’infezione è sempre e solo colpa del virus? Pensiamo che terze dosi e vaccini siano sufficienti, da sole, a risolvere il problema? Non viene il dubbio che forse c’è anche qualcosa di strutturalmente inadeguato? Ci stiamo rifiutando di vedere quello che sta accadendo?

E’ stupefacente come anche a fronte dei recenti focolai, ci si rifiuti, nei fatti, di interrogarsi su come operano le residenze che ospitano anziani non autosufficienti e con demenze. Possibile che neanche all’interno della competente commissione consiliare sorga la necessità di conoscere e capire come è organizzata l’assistenza residenziale nella nostra regione? E’ possibile che ancora oggi non solo non conosciamo il dato dei contagi e decessi, ma neanche in quali condizioni, queste strutture, stiano operando? Tra le azioni di prevenzione del contagio e di appropriatezza delle cure, non è da annoverarsi anche l’assicurazione di un’adeguata (in qualità e quantità) assistenza sociosanitaria?

Perché alle persone sia riconosciuta dignità, è necessario sia riconosciuto il diritto all’esistenza. Un diritto che passa attraverso la possibilità di avere voce.

Finché ci si adopererà per mantenere occultato un pezzo di mondo che riguarda, nella nostra regione, almeno 9.000 persone, ci si schiererà dalla parte di chi vuole che una parte della popolazione risulti invisibile e priva del pieno godimento dei propri diritti. Si tratta di una responsabilità enorme che chiama in causa sia aspetti etici che giuridici.

Una responsabilità che riguarda ciascuno di noi; ma soprattutto, prepotentemente, chi ha responsabilità istituzionali non delegabili.

Grusol

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