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MOIE Disabilità, la struttura di 175 di posti a Rapagnano non deve essere autorizzata

Il Grusol ha avviato una petizione: «Annullare immediatamente il decreto e cambiare le norme sulle autorizzazioni, una cittadella sul modello dei vecchi istituti»

MOIE, 22 ottobre 2021 – Sta giustamente raccogliendo un’importante attenzione, anche a livello nazionale, la petizione che il Grusol (nella foto in primo piano la sede nella biblioteca La Fornace) ha promosso per l’annullamento del decreto 48/21 della Regione Marche, che autorizza la realizzazione, da parte di un’impresa edile, di una struttura di 175 posti letto, destinati a persone con disabilità, anziane non autosufficienti e con demenza, persone con disturbi psichici, a Rapagnano in provincia di Fermo.

A prescindere se effettivamente esistano i presupposti per autorizzare tutti questi posti (e i dubbi sono
fortissimi tenendo conto di quanto prevede il Piano regionale di fabbisogno), la questione è un’altra. Ovvero, la possibilità che si possano autorizzare strutture di queste dimensioni, vere e proprie cittadelle, che richiamano esplicitamente il modello dei vecchi istituti, magari con qualche ammodernamento delle attrezzature e pareti dai colori più vivaci. Luoghi che chiaramente separano le persone dai normali contesti di vita. L’assessore alla sanità e servizi sociali, Saltamartini, avrebbe affermato che la Regione da un lato nonconvenzioneràmai quella struttura, e che la concessione dell’autorizzazione riguarda il Comune (previo parere positivo regionale, aggiungiamo noi).

Tutti sanno, crediamo anche l’assessore, che il primo passo verso la convenzione è proprio ottenere
l’autorizzazione al funzionamento, partendo, come in questo caso, dalla costruzione vera e propria. Così come sarà complicato, una volta presenti posti contrattualizzabili (con tariffa piena o parziale a carico del fondo sanitario), negare la convenzione. Dunque, per evitare che accada ciò che è prevedibile, da subito la Regione revochi la compatibilità all’autorizzazione e contemporaneamente avvii la procedura di revisione delle delibere 937 e 938, che permettono la realizzazione di tali strutture.

Non di questo tipo di servizi abbiamo bisogno. Ripetiamo ciò che abbiamo recentemente affermato: prospettive di questo genere possono essere assunte solo da chi concepisce le politiche sociali al pari di una qualunque attività commerciale. Una deriva vergognosa e inaccettabile, che chiediamo al presidente Acquaroli di fermare immediatamente.

Assemblare, stoccare, accumulare può riguardare materiali, non persone. La palla passa alla Giunta regionale. Dimostri da che parte sta e a quali politiche si ispira. Inclusive o separanti, centrate sulle esigenze delle persone o su quelle di gestori inclini al profitto.

Ritiri da subito il Decreto e avvii la modifica (è un atto di Giunta!) dei requisiti di autorizzazione approvati a fine legislatura dalla Giunta precedente. Noi rimaniamo in fiduciosa attesa e continuiamo ad adoperarci perché avvenga in tempi rapidi.

Gruppo Solidarietà

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