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Cronaca

MOIE LA PROVINCIA VUOL SENTIRE IL PARERE DEI CITTADINI SULL’AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA

MOIE, 15 settembre 2015 – La Provincia di Ancona ha indetto un’inchiesta pubblica per oggi pomeriggio (martedì 15 settembre) alle ore 18 e 30, presso la sala comunale 6001, in via Carducci 29 a Moie. L’incontro, aperto a tutta la cittadinanza, ha come argomento i lavori di completamento dell’ampliamento del quarto stralcio della discarica. Si procederà all’illustrazione dello studio di impatto ambientale e a raccogliere contributi e suggerimenti da tutti i cittadini presenti.
Intanto è scontro aperto tra l’esecutivo maiolatese e il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. La maggioranza consiliare ha diffuso il seguente comunicato stampa: “Non vi è, infatti, alcun vizio procedurale né tanto meno incongruenza nell’iter del progetto di completamento dell’ampliamento della discarica Cornacchia. Falso che la discarica non tuteli la salute e l’ambiente come dimostrato e certificato dai continui e rigidi controlli eseguiti negli anni, da soggetti certificatori diversi, che hanno riguardato lo stato dell’aria, delle acque, dei dipendenti, dell’ambiente e dei mezzi di lavoro e che hanno condotto sempre ai medesimi risultati: nessun problema rilevato e nessuna fonte di inquinamento riscontrata. I fatti dimostrano che l’impianto, pur richiedendo un’attenta gestione per le sue caratteristiche, non ha mai prodotto e non produce alcun effetto negativo sull’ambiente e sulla salute.
Pretestuoso invocare il principio di cautela che si applica quando non esistono dati, riscontri, esami e verifiche che dimostrano con certezza che non ci sono impatti negativi sul territorio. L’interesse pubblico è stato evidenziato in tutti i documenti istruttori approvati anche dal Consiglio comunale, anche se la storia ci insegna che il solo fatto di garantire una corretta gestione dei rifiuti da parte di un’azienda pubblica è di per sé in assoluto un interesse pubblico. Ancora più pretestuoso la contrapposizione con la tassa sui rifiuti, sia perché si tratta di un ampliamento riservato ai rifiuti speciali, sia perché in ogni caso, l’incidenza della tariffa della discarica di Moie su quello che pagano i cittadini, sulla bolletta della TARI, è la voce di minor impatto. Basti un esempio: a Maiolati Spontini, una famiglia di tre persone, con una superficie complessiva tassata di 120 mq, nel 2013, su un importo complessivo della bolletta di 188,00 euro, ha pagato 20,05 euro (il 10,67%) per lo smaltimento in discarica, pari a 5,49 centesimi al giorno. Sorprendente che siano proprio i consiglieri di Maiolati Spontini a “lamentare” il fatto che il Comune di Maiolati Spontini percepisca un canone per loro elevato e possegga troppe azioni della Sogenus. Dimenticano che la società è stata creata dal solo Comune di Maiolati Spontini con il concorso del 55% dei privati e che nella passata legislatura il Comune ha operato con tenacia perché la Sogenus diventasse una società ad intero capitale pubblico. In questa fase i Comuni del territorio non hanno voluto acquistare tutte le azioni disponibili e il Comune di Maiolati Spontini ha dovuto acquistarne più di quanto era stato convenuto. L’indagine epidemiologica è stata chiesta e sollecitata fin dal 2011 ma la stessa si chiede e si sollecita con coerenza e senza strumentalizzazioni politiche, non solamente quando si fa riferimento alla discarica che è il sito più controllato di tutto il territorio senza nessun riscontro negativo. Fare opposizione non dovrebbe significare fare a gara a chi urla di più e a chi diffonde più notizie allarmistiche con toni intimidatori e denigrando chiunque non la pensa allo stesso modo. Se c’è volontà al confronto e a partecipare alla costruzione di un progetto per il nostro territorio noi siamo sempre disponibili ma forse sarebbe prima opportuno condividere che di problemi da risolvere ne esistono ma non sono quelli in via Cornacchia, a meno che non si voglia essere comunque contro. E a chi si erge paladino della trasparenza e della correttezza (presunta e a senso unico) occorrerebbe ricordare che presentare esposti, richieste di chiarimenti, interrogazioni, coinvolgendo anche funzionari che svolgono con competenza e professionalità il loro compito, e dare inizio alla conseguente campagna denigratoria sulla famigerata “rete” senza che i diretti interessati siano stati informati, la dice lunga su come si vuole interpretare trasparenza e correttezza”.

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