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Cronaca

MOIE L’ULTIMO ABBRACCIO A LANFRANCO, COSTRUTTORE DI CASE E DI PROFONDI RAPPORTI UMANI

(Foto Pienne)

(Foto Pienne)

MOIE, 15 mazo 2016 – Il sole di marzo per l’ultimo saluto a Lanfranco Ceccacci. Il sole che ha inondato la piazza di Santa Maria delle Moie, gremita da quanti non sono riusciti ad entrare in chiesa.

Il feretro è arrivato alle 15 e già da tempo la gente si era radunata in attesa, con una pattuglia dei vigili urbani a tenere sotto controllo il traffico che scorreva lungo la vicina strada. Un silenzio irreale. Solo il rumore delle auto che passavano e i mesti rintocchi della campana. La bara, portata a spalla, ha percorso il tragitto sino al sacro edificio tra due ali composte da tante persone, dagli atleti delle varie associazioni sportive, da tutta quella gente che, ancora incredula, non è voluta mancare per l’abbraccio a Lanfranco.(Foto Pienne)

Don Fabio Belelli ha atteso sul sagrato accompagnando, poi, il feretro alla funzione religiosa, insieme ai figli, Giorgia e Leonardo, e alla sorella, Maria Elisa. Gli altoparlanti hanno scandito anche fuori lo svolgersi del rito con le parole del parroco che, nella breve ma intensa omelia, la voce rotta dall’emozione, ha ricordato Lanfranco “non solo come costrutture di case ma anche come costruttore della nostra comunità, pure di quella parrocchiale, perché ha aiutato molti a mettere insieme i mattoni della vita”.

(Foto Pienne)

(Foto Pienne)

“Era il piccolo angelo custode della comunità di Moie, lui le pietre le usava per costruire, sia case che rapporti umani, molto profondi, senza mai tirarle addosso ad alcuno. E questo lo ha saputo fare molto bene”.

L’applauso, alla fine, ha accolto il feretro all’uscita, non ci sarebbe stato il corteo sino al vicino cimitero e gran parte della gente lo ha salutato proprio lì, per l’ultima volta.

Domani, 16 marzo, la tumulazione in forma strettamente privata, nella cappellina di famiglia.

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