PARCO DEL VALLATO DAMIANO PAOLETTI: «NO ALLE STRUMENTALIZZAZIONI» 

«Non vorrei mai che serva da trampolino di lancio per chi possa vederci un qualche vantaggio politico o economico» 

JESI, 6 dicembre 2019 – Noto con stupore che ultimamente il Parco del Vallato attira interessi quanto il miele con gli orsi.

Vorrei ricordare che quando si costituì il Comitato Parco del Vallato via del Molino, con la miccia accesa dalla consigliera comunale nonché consigliera (del Comitato Parco del Vallato, ndr) Silvia Gregori, fummo scambiati per dei visionari, per degli allarmisti, e ci fu anche chi, in dialetto, ci apostrofò con la frase “a quessi del parco gniestabè mai niente“, quasi a trattarci come chi organizza una grigliata al San Vicino.

Ci fu anche chi cercò di ridurre a piccoli fatti gli schiamazzi, i danni e le notti in bianco degli abitanti di via del Molino, dicendo meglio lì che in altri posti, almeno i nostri figli non prendono l’auto. Vorrei ricordare che la richiesta di installare telecamere di sorveglianza (peraltro sempre inevasa da questa Amministrazione), così come un’attenta sorveglianza delle forze dell’ordine (ci tengo a dare atto a Polizia e Carabinieri che fanno, nei limiti di un organico ridotto alla canna del gas, quello che è nelle loro possibilià) fu lanciata diversi anni fa prima da qualche privato cittadino poi dallo stesso Comitato. Oggi il Comitato è cresciuto, nuove figure si sono aggiunte alle prime che lo fondarono.

Ci confrontiamo, discutiamo con l’intenzione di arrivare a un solo traguardo: un parco sicuro, vivibile, dove la gente possa passeggiare in tutta tranquillità e sicurezza. Ogni idea propositiva va guardata con attenzione e in maniera positiva, ma non vorrei mai che il parco e gli eventi che si sono succeduti nel suo ambito (e quelli in via del Molino), servano o possano servire da fionda, da trampolino di lancio, da catapulta o da corsia di accelerazione per chi, in tutto questo, possa vederci un qualche vantaggio politico o economico.