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S. Paolo di Jesi Alessandro Brutti: dalla Fipill all’Alpha Tauri, team della Formula 1

Giovane talento nella programmazione, l’azienda è una fucina di tecnici e sta cercando altri programmatori

San Paolo di Jesi, 1 giugno 2022 – Da un’azienda di San Paolo di Jesi all’Alpha Tauri. Alessandro Brutti, giovane programmatore di 27 anni si è formato presso l’azienda Fipill Srl che produce pulegge e organi di trasmissione in varie leghe da circa 50 anni in molti settori. L’azienda è stata fondata da Silvano Ricci e Pierino Landi e oggi gestita in qualità di titolare da Claudio Ricci.

Alessandro ha iniziato con il disegno tecnico per poi specializzarsi come programmatore su diversi linguaggi delle macchine Cnc.

Claudio Ricci, spiega che il programmatore è merce rara nel settore della meccanica, in quanto sempre più aziende sono alla ricerca di questa preziosa figura professionale.

«Abbiamo iniziato con una produzione standard – spiega – diventando un player importante di mercato e facendoci conoscere per la produzione di pulegge e particolari realizzati su disegno e specifiche del cliente. L’officina è in realtà una sartoria perché adattiamo la componentistica a tutte le richieste. Per questo i programmatori sono la cosa più importante. Ma il problema è che non se ne trovano. Noi abbiamo un team di tutor interni che affiancano i giovani nella crescita che è un processo continuo».

Una scuola aziendale importante che è fatta sul campo e che funziona.

«Il caso di Alessandro – afferma Ricci – è significativo. Sono dispiaciuto perché ci lascia un giovane in gamba, ma sono molto soddisfatto perché se alla Alpha Tauri lo hanno selezionato significa che la nostra scuola in azienda funziona».

All’Alpha Tauri hanno scovato il giovane talento attraverso una selezione via internet.

«Per una semplice curiosità ho provato per vedere fin dove potevo arrivare – dice Alessandro Brutti – e così sono arrivati i colloqui, la selezione finale e l’assunzione».

Cosa ti piace di questo lavoro? 

«L’idea che si parte dal progetto e si arriva alla realizzazione fa sentire un programmatore come un artista. Ad oggi penso che sia un lavoro di precisione, ma anche creativo».

Alla Fipill, come altre aziende del settore, stanno cercando altri programmatori.

«Il nostro lavoro – dicono i tutor aziendali Quinto Ciattaglia e Adriano Schiavoni è insegnare non un lavoro ma un mestiere ai giovani. Purtroppo, la figura del programmatore non è attualmente al centro delle preferenze delle nuove generazioni».

«L’azienda è un laboratorio dove le idee diventano progetti personalizzati per i nostri clienti – conclude Ricci – ed è il segreto del nostro successo. I giovani sono seguiti da tutor e le conoscenze vengono implementate costantemente. Più che un’azienda possiamo definirci una grande famiglia e anche in tempi difficili tutto questo ha fatto la differenza».

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