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Sanità Liste di attesa ancora più lunghe e penalizzanti

Pasquale Liguori, Tribunale Diritti del Malato di Jesi: «La Regione ammetta la resa, faccia pochi annunci e tanti fatti», disparità di trattamento nella distribuzione di fondi alle Ast

Jesi – Abbiamo appreso dalla stampa che nella giornata di venerdì la Regione ha fatto l’ennesima snocciolata di dati per quanto concerne lo stato delle Aziende sanitarie e le attività messe in campo per il futuro della nostra sanità.

Diciamo subito che ci aspettavamo anzitutto una risposta precisa sulla disparità di trattamento per la nostra Ast circa l’aumento dei tetti di spesa, davvero penalizzante per la nostra Ast (stanziati 9 milioni in totale e solo un misero 2% all’Azienda sanitaria territoriale di Ancona).

Pasquale Liguori 

Ma la cosa più imbarazzante di tale conferenza stampa è stata quella di avere avuto il coraggio, chiamiamolo così, di parlare di risultati raggiunti per l’abbattimento delle liste di attesa: a nostro avviso sarebbe stato meglio tacere e ammettere la resa sull’argomento.

Vogliamo ricordare solo alcuni annunci altisonanti  della Regione risalenti all’anno scorso.

A luglio 2023 si annuncia l’istituzione di una Unità di coordinamento aziendale per abbattere le liste di attesa, con riunioni settimanali, e sempre a luglio l’assessore Saltamartini  in un’intervista afferma che lui, ogni mattina, appena sveglio, la prima cosa che fa è chiamare il Cup per conoscere le prestazioni che mancano.

Ad agosto 2023 la Regione annuncia uno stanziamento di 9 milioni per il recupero delle liste di attesa relative alle prestazioni ambulatoriali e interventi chirurgici. A settembre 2023 un roboante annuncio dell’assessore che assicura prestazioni garantite a 9 cittadini su 10 e tutte nell’ambito provinciale dell’Ast di appartenenza.

Morale della favola raccontata dalla Regione è che le liste di attesa non solo non sono state abbattute ma sono diventate ancora più lunghe e penalizzanti per i cittadini della nostra regione. I nostri uffici e il nostro telefono sono quotidianamente interessati da richieste di cittadini che non riescono a ottenere una prestazione nei tempi previsti, a volte non riescono neppure ad averla, una data, in quanto le agende sono piene.

L’aspetto di tale problematica che maggiormente ci preoccupa è che oggi le attese riguardano anche il cosiddetto follow up e cioè i controlli che il paziente deve fare necessariamente, e nei tempi previsti, dopo un intervento chirurgico anche di natura oncologica.

E allora ci permettiamo di suggerire alla Regione di fare pochi annunci e tanti fatti come quello di assumere, assumere, assumere personale per far sì che le prestazioni si possano eseguire anche nei pomeriggi, anche nei prefestivi e, perché no, anche nei festivi come avviene in altre regioni.  

Pasquale Liguori – responsabile Tribunale Diritti del Malato Jesi                                                                  

                                                      

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