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Sassoferrato Fotovoltaico a terra, in 1.700 hanno firmato la petizione

Nuova presa di posizione del Comitato Monte Strega

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Sassoferrato – Il “Comitato Monte Strega” ha sempre ribadito negli ultimi incontri con le istituzioni e con i cittadini la sua posizione iniziale: sì alle fonti di energia rinnovabile, ma quando queste non danneggiano gravemente il paesaggio e l’ambiente naturale e producono un vantaggio per la comunità.

La realizzazione di questi nuovi impianti porterebbe ad una vera e propria distruzione del paesaggio e ci si attende, non riuscendo a capire quali vantaggi ne deriverebbero, una decisa opposizione del Sindaco e dell’amministrazione civica sentinate.

Si deciderà entro le prossime due-tre settimane sulla richiesta autorizzazione all’installazione dei due impianti di fotovoltaico a terra, “Sassoferrato 1” e “Sassoferrato 2”, nella zona di Monterosso Stazione di Sassoferrato, con il progetto presentato dalla Società Solar Challenge 7 S.R.L., che ha sede in S. Benedetto del Tronto ed ha un capitale sociale versato pari a  duemilacinquecento euro impianti che avrebbero un costo di realizzazione non inferiore a 5/6 milioni di euro.

A decidere sarà la “Conferenza dei Servizi”, convocata dalla Provincia di Ancona, e di cui fanno parte, tra gli altri enti, anche la Provincia di Ancona, il Comune di Sassoferrato, la Regione Marche, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, e paesaggistica, l’ARPAM Dipartimento di Ancona, Ferrovie dello Stato, Viva Servizi S.p.A., Direzione Protezione Civile, Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

È bene ricordare che le istituzioni locali, Regione, Provincia e Comune si sono già pronunciate, con altrettante mozioni di contrarietà, votate all’unanimità da tutti i Gruppi Consiliari.

Intanto è cresciuto il consenso all’appello lanciato dal “Comitato Monte Strega per la tutela del paesaggio e dell’ambiente naturale”. Sono oltre 1.700 i cittadini che lo hanno sottoscritto e fatto proprio. Nella Conferenza dei Servizi è emersa una forte dialettica tra Comune di Sassoferrato e Provincia di Ancona su chi debba procedere all’esproprio di circa 40 terreni per la realizzazione dell’elettrodotto, previsto nel progetto e necessario a veicolare fino al punto Enel di Sassoferrato, l’energia prodotta a Monterosso Stazione, un percorso di quattro chilometri e mezzo.

Sarebbero espropri per pubblica utilità, ma i proprietari dei terreni sono già sul piede di guerra. Non è ancora chiaro chi debba procedere all’esproprio, un impegno che potrebbe essere richiesto alla Società proponente.

Nella “Conferenza dei Servizi” sono stati presentati tutti gli elementi critici individuati dal Comitato e confluiti nella diffida inviata dall’Avv.  Maria Raffaela Mazzi, a nome dello stesso Comitato, a tutti i soggetti chiamati a decidere:

A. La documentazione progettuale è del tutto carente;

B. Gli impianti verrebbero a collocarsi in un’area di rilevante valore paesaggistico;

C. Il cumulo degli impianti rende necessario uno screening di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale);

D. Mancanza di valutazione di impatto acustico;

E. Mancanza di valutazione dei rischi di incendio e dell’effetto specchio, per un insieme di impianti che andrebbero a coprire 9/10 ettari di suolo;

F. Mancanza di valutazione in ordine al rischio elettromagnetico;

G. Mancanza di qualsiasi valutazione del rischio idrogeologico in un’area che ha vissuto una distruttiva alluvione nel settembre 2022;

H. Mancanza di qualsiasi valutazione in relazione ai danni che si apporterebbero al valore del patrimonio abitativo.

L’area a destinazione industriale in cui verrebbero a collocarsi gli impianti di fotovoltaico a terra è stata istituita, nel 2006, come area sovracomunale (Sassoferrato, Fabriano, Cerreto d’Esi, Genga) e dunque, non essendo intervenuto nessun atto che ne modifica l’identità istitutiva, è richiesto, per l’operatività, il consenso dei quattro Comuni.

Ultimo dato: nel territorio del Comune di Sassoferrato insistono già sette impianti di fotovoltaico a terra, con una produzione di energia verde di gran lunga superiore alle esigenze della comunità sentinate, una comunità di seimila e settecento persone.

Comitato Monte Strega

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