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Cronaca

VALLESINA È GIÀ TEMPO DI VINO NOVELLO

VALLESINA, 1 novembre 2015 – Con largo anticipo rispetto al passato arriva nei calici e sulle tavole il vino novello 2015; un “anticipo di quasi tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese – dicono alla Coldiretti Marche – che si potrà assaggiare solo a partire dal 19 novembre”. Cosi come per i più blasonati vini Doc e Docg della zona, anche la qualità del “Novello” della vendemmia 2015 si prevede di buona qualità, “ma la produzione risulta in forte calo rispetto al passato – dicono ancora alla Coldiretti – con poche decine di aziende che continuano a puntare sul vino da bere giovane”. Le ragioni di questo calo di produzione rispetto al passato sono molteplici, prima fra tutte la durata della conservabilità; un “Novello”, infatti, dovrebbe essere consumato nell’arco “di 6 mesi fino alla tecnica di produzione, la macerazione carbonica, che è più costosa di circa il 20% di quella tradizionale”. Un secondo motivo è rappresentato dal fatto che i “vitigni che negli anni passati rappresentavano la base del novello vengono oggi spesso utilizzati per produrre vini ugualmente giovani, ideali per gli aperitivi, ma che non presentano problemi di durata”.
Nel comunicato inviatoci, la Coldiretti Marche fa anche la storia del vino Novello, nato nella metà del secolo scorso in Francia nella regione Beaujolais e “le sue caratteristiche sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è fondato sulla macerazione carbonica; leggero, con bassa gradazione (11 gradi) e bouquet aromatico viene consumato soprattutto in abbinamento con prodotti autunnali come le caldarroste”,
Infine una considerazione, sempre da parte di Coldiretti Marche: “Ironia della sorte il novello raggiunge il minimo storico proprio nell’anno che vede il raccolto 2015 di castagne marchigiane per la prima volta in ripresa dopo la vera e propria strage causata dagli attacchi del cinipide, il parassita cinese che fa seccare gli alberi ed ha provocato nei boschi una vera strage”.

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