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Cronaca

VALLESINA Estate di fuoco: siccità e disattenzione cause dei numerosi incendi

La carenza di piogge, e quindi la vegetazione secca, il vento e comportamenti poco accorti: ecco cosa c’è dietro agli episodi che hanno infuocato agosto

VALLESINA, 20 agosto 2021 – Sono stati almeno sei gli incendi che nel giro di una decina di giorni hanno interessato la Vallesina. Di dimensioni più o meno ampie, il numero cresce se si considera anche il territorio circostante ai Castelli di Jesi.

E’ evidente, infatti, che siano stati proprio gli incendi a tenere occupati i Vigili del Fuoco questa estate.

Il primo episodio, che ha preoccupato la città di Jesi, risale al 5 agosto scorso: interessate le zone di Montesecco, Montecappone, Tabano, Colle Onorato, e due abitazioni coinvolte. Le fiamme, circoscritte solo dopo diverse ore, si sono propagate alimentate dal vento: una situazione che ha costretto l’intervento dell’elicottero e del Canadair.

E’ toccato poi a Castelbellino, era l’8 agosto: un incendio di sterpaglie ha interessato i campi a ridosso della superstrada, compresa una zona del Comune di Maiolati Spontini, nella frazione di Moie. Quindi è stata la volta di Castelplanio lo scorso 14 agosto: i pompieri erano intervenuti  per un incendio che aveva interessato un’area campestre di sterpaglie e vegetazione.

Ferragosto di fuoco a Mergo, con l’incendio della macchia che costeggia il locale cimitero, e altra giornata terribile quella del 18 agosto scorso con le fiamme che hanno interessato via Mazzangrugno a Jesi, e coinvolto circa 2.000 metri quadri di macchia mediterranea, arbusti e alberi, e un altro in in via Spezzo a Poggio Cupro.

«Una decina di anni fa in tutta la regione abbiamo vissuto un’altra estate terribile dal punto di vista degli incendi – spiega un Vigile del Fuoco residente in Vallesina -. Anche questo è un anno impegnativo con numerosi incendi di piccole e medie dimensioni: tra le cause principali sicuramente c’è la siccità e di conseguenza la vegetazione secca, il vento e le temperature elevate fanno il resto. Tutto questo fa in modo che basta una scintilla a scatenare le fiamme: a volte è la cenere di un barbecue non completamente spenta, altre un macchinario che si surriscalda, o una cicca di sigaretta. Chi brucia sterpaglie senza rendersi conto che non si può. Occorre prestare molta attenzione, ci vuole davvero un attimo per far andare un incendio fuori controllo».

La mano dell’uomo, insomma, c’è quasi sempre, in un modo o nell’altro. A volte anche doloso.

Eleonora Dottori

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