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Cronaca

VALLESINA IL J’ACCUSE DELLE CASE DI RIPOSO: “LA REGIONE NON CI ASCOLTA, A RISCHIO MOLTE STRUTTURE”

VALLESINA, 21 maggio 2017 – Case di Riposo dimenticate dagli amministratori marchigiani; tante promesse puntualmente non mantenute. Di fronte ad una situazione di abbandono il Comitato marchigiano degli Enti Gestori di strutture di assistenza anziani senza scopo di lucro ha voluto denunciare pubblicamente  la realtà che interessa una sessantina di strutture e circa 3.000 ospiti delle stesse; case di riposo disseminate nelle cinque provincie delle Marche. Non perseguono finalità di lucro, molte di queste sono Fondazioni ex IPAB ed alcune aziende pubbliche di servizi alla persona; molto di loro sono operative già da fine ‘800 e, cosa importante, “tutte sono equiparabili, per il servizio che rendono, a strutture pubbliche, senza però pesare sui bilanci delle Istituzioni, ma spesso con consumo del loro patrimonio per coprire le perdite”.

Entrando nel dettaglio della denuncia il Comitato ripercorre gli avvenimenti succedutisi a parte dal 2013 ad oggi. “Nel 2015 non si fa nulla – leggiamo in una nota – ci sono le elezioni. Incontriamo il candidato Ceriscioli in campagna elettorale che ci dice che il problema lo conosce molto bene avendo gestito una struttura per anziani quando faceva il Sindaco e che è pienamente d’accordo che è necessario dare risposte a questi bisogni urgenti. Il 2 dicembre 2015 – prosegue la cronaca – incontriamo il Presidente Ceriscioli che si impegna alla presenza del Consiglio Direttivo degli Enti Gestori e dei Dirigenti regionali a convenzionare tutti i posti letto di RP entro il 2016”.

Promessa mantenuta? Neanche per sogno, direbbe chi non vuole scendere a termini più piccanti. Infatti, leggiamo ancora, “anche questo impegno non viene mantenuto; a febbraio 2016 la Regione comunica al Comitato Regionale che nell’anno 2015 sono stati autorizzati altri nuovi 1.000 posto di RP e ad agosto 2016 la Regione decide di convenzionare il 60% di tutti i posti letto autorizzati. Gli enti gestori senza scopo di lucro – si fa notare – non hanno nessun beneficio da questa decisione in quanto la trasformazione del budget ADI in RP satura il 60% dei posti letto autorizzati e quindi nessuna risorsa aggiuntiva arriva a queste strutture”.

Di fronte a questo panorama e considerati i rischi che le residente per anziani che non godono di assistenza pubblica i gestori di queste ultime fanno presente quanto segue: “Il proposito che anima i nostri Enti non è la ricerca del profitto (prerogativa più che legittima) visto che operiamo in un mercato dove sono presenti differenti tipologie di soggetti, ma…. Il nostro proposito di fondo è cercare di fornire un SERVIZIO che, nell’equilibrio economico dei costi e ricavi, sia ADEGUATO e CORRISPONDENTE alle attuali esigenza degli Ospiti e, più di ogni altra cosa, un SERVIZIO DIGNITOSO che rispetti i diritti di un SOGGETTO FRAGILE qual è l’Anziano non autosufficiente”.

Ecco dunque la conclusione alla quale arriva il Comitato  che chiede alla Regione “di investire più risorse in favore di questi cittadini nel seguente modo:

  • Valorizzare la presenza delle strutture storiche e non penalizzare i territori “ricchi” di posti letto (superamento delle rivendicazioni campanilistiche dei singoli Comuni a vantaggio di logiche di valorizzazione dei c.d. “distretti socio-sanitari”) il tutto per evitare che si perdano “pezzi importanti” di un sistema con gravi ripercussioni sia in termini di servizi che occupazionali.
  • Onorare gli impegni presi dalla Regione: convenzionamento di tutti i posti letto RP autorizzati alla data del 31.12.2014 (… Alla luce che la Regione ha intenzione di mettere sul piatto 58 milioni di euro)
  • Allineamento delle tariffe sanitarie di RP alla media nazionale.
  • Bloccare nuove autorizzazione di RP nei territori “ricchi” di dotazione PL (posti letto ndr) e RP (residenze protette ndr).
  • Uniformità dei criteri di valutazione per l’inserimento nelle RP per evitare quello che oggi accade e cioè che le RP di fatto stanno sostituendo le RSA.
  • Snellire la burocrazia per le autorizzazioni, accreditamenti, attuazione delle decisioni regionali”.

Soltanto sei richieste, quelle del Comitato Enti Gestori Marche Strutture Assistenza Anziani Senza Scopo di Lucro; semplici richieste finalizzate a protrarre nel tempo l’apprezza servizio di tanti volontari quotidianamente a contatto con anziani soli e/o non autosufficienti. Toccherà al Governatore Ceriscioli risolvere  una questione che, stando a quanto riportato nella nota, già conosceva ancor prima di rivestire l’importante carica di Presidente della Regione Marche.

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