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Cronaca

VALLESINA RIPRISTINATO IL FONDO SOCIALE, IL GOVERNATORE CERISCIOLI: “ABBIAMO RISPETTATO GLI IMPEGNI”. IL SINDACO BACCI: “È UNA VITTORIA DI CIVILTÀ”

"Di questo cambio di impostazione diamo atto al presidente Ceriscioli"

Il sindaco Bacci: “Di questo cambio di impostazione diamo atto al presidente Ceriscioli”

JESI, 9 novembre 2015 – È arrivato l’annuncio. La Giunta regionale ha ripristinato pressoché per intero il fondo sociale destinato per il 2015 ai soggetti più fragili. La Giunta regionale ha assegnato ai Comuni 60 milioni di euro per finanziare i servizi sociali del 2015. Sommando i 4,5 milioni del 2014, ripartiti quest’anno, si confermano i 64 milioni di finanziamenti già promessi alla comunità marchigiana (31 a carico dello Stato, 33 regionali). La delibera è stata approvata oggi (9 novembre) dall’esecutivo e presentata in una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il presidente Luca Ceriscioli, l’assessore al Bilancio Fabrizio Cesetti, il presidente della IV Commissione consiliare (Sanità e Politiche sociali) Fabrizio Volpini, il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi. Le risorse sono state reperite, nel bilancio regionale, riallineando le disponibilità assegnate al sociale, contabilmente con una cadenza pluriennale e quelle sanitarie che impattano sul sociale, postate, invece, con criteri annuali.
Immediato il commento del sindaco Massimo Bacci: “Ringrazio i Sindaci della Vallesina e le tante famiglie dei soggetti diversamente abili per aver accompagnato e sostenuto con convinzione Jesi e l’Azienda Servizi alla Persona in una azione di sensibilizzazione e di protesta che ha contribuito in maniera determinante a far sì che la Regione tornasse sui propri passi rispetto a quanto detto a settembre. E di questo cambio di impostazione diamo atto al presidente Ceriscioli. È una vittoria di civiltà, portata avanti nel rispetto della dignità della persona e di una visione solidale della comunità. Ci auguriamo che, a partire dal prossimo anno, venga ripristinato per intero il fondo sociale nelle forme e nelle modalità in vigore fino al 2014. Perché su tali risorse fanno affidamento le famiglie dei più deboli e gli operatori che quotidianamente assistono con grande professionalità e profonda umanità chi è costretto a vivere in condizioni di disabilità”.

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