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REGIONE Tamponi forze dell’ordine e operatori del soccorso, sì alla richiesta

Presentata dai consiglieri Gianni Maggi e Romina Pergolesi, via libera alla risoluzione dall’Assemblea Legislativa delle Marche

ANCONA, 13 maggio 2020Tamponi a forze dell’ordine e operatori del soccorso, approvata la richiesta dei consiglieri regionali Gianni Maggi e Romina Pergolesi.

I due consiglieri regionali hanno proposto l’istituzione di un protocollo per preservare la salute dei lavoratori della sanità e per quanti si occupano di pubblica sicurezza. Via libera alla risoluzione dall’Assemblea Legislativa delle Marche.

Un protocollo che preveda tamponi e test sierologici per gli operatori delle forze dell’ordine e del soccorso pubblico che prestano servizio nel territorio regionale, al fine di certificarne la negatività al Covid-19, avviando contestualmente una campagna di prevenzione per tutta la popolazione interessata.

A sollecitarlo sono stati i consiglieri regionali Gianni Maggi e Romina Pergolesi. Una mozione divenuta risoluzione, grazie all’appoggio di altre forze politiche, che l’Assemblea Legislativa Marche ha approvato ieri.

In considerazione della situazione emergenziale causata dal Coronavirus e del relativo coinvolgimento diretto delle forze dell’ordine e degli operatori del pubblico soccorso, Maggi e Pergolesi hanno proprio evidenziato l’esigenza di preservare tali lavoratori «onde evitare di dover mettere in quarantena intere articolazioni del servizio», chiedendo l’avvio di un monitoraggio costante.

«Gli operatori di polizia e del soccorso, proprio per la particolare funzione che sono chiamati ad assicurare al nostro Paese, hanno numerosi contatti con i cittadini oltre che ovviamente con i colleghi stessi – rimarcano Maggi e Pergolesi – al momento, si sono già verificati casi di contagio proprio tra questi lavoratori, che operano spesso in squadra. I test sierologici permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di stabilire se la persona analizzata è venuta in contatto con il virus. Questa modalità diagnostica si affianca agli esami virologici di biologia molecolare (tamponi), che rimangono l’esame elettivo di seconda fase alla quale rivolgersi comunque nel caso di positività riscontrata nell’esame sierologico, il quale ha il vantaggio di una notevole velocità dei tempi di risposta».

Nella risoluzione si impegna pertanto la Regione «ad adoperarsi, anche nei confronti del Governo, per istituire un protocollo unanime con gli enti interessati che preveda test sierologici e tamponi agli appartenenti alle forze dell’ordine, soccorso pubblico, assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale qualora si verificassero ulteriori emergenze sanitarie; ad avviare una adeguata campagna di prevenzione tramite attivazione del relativo protocollo sanitario su menzionato, per garantire il test sierologico e i tamponi agli appartenenti delle forze dell’ordine, forze di polizia in servizio del territorio regionale, e membri della Protezione Civile impegnati nell’emergenza, anche asintomatici; ad avviare una adeguata campagna di prevenzione anche alla popolazione interessata della regione Marche».

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