Adrea Binci, Pd: «Per ogni cittadino ammonta a 500 euro, speriamo in una inversione di tendenza» e Filonzi, Garofoli, Elezi: «Con voi al governo erano 800 pro capite»
JESI, 28 maggio 2020 – Botta e immediata risposta tra il capogruppo del Pd, in Consiglio comunale, Andrea Binci, e i colleghi di maggioranza, Nicola Filonzi, JesiAmo, Maria Chiara Garofoli, JesInseme, Lindita Elezi, Patto x Jesi.
Motivo del contendere, stavolta, il rendiconto di gestione 2019.
I rilievi del Pd
«
500 euro a testa di debito per cittadino. È questa la
fotografia del
rendiconto di
gestione 2019 e non dipende certo dal
calo demografico. Da quando il
patto di stabilità per i Comuni è stato
abolito, il Comune di Jesi ha
aumentato il debito per 7 milioni nel 2019 arrivando alla cifra di
20 milioni ed il
trend sta
continuando nel 2020».
Andrea Binci
«Ci si dice che questo debito servirà per gli investimenti, ma questi dovrebbero essere programmati tenendo conto del contesto. Non è il caso di Jesi, dove alcune spese, come il rifacimento di Corso Matteotti, pare siano andati spediti nell’ultimo periodo, nonostante le preoccupazioni sostenute da oggettive ragioni dei commercianti.
Ritornando all’indebitamento dobbiamo notare che questo non tiene conto di quello delle società consociate del Comune come Jesiservizi, a cui l’Amministrazione comunale continua a passare servizi comunali, determinando uno svuotamento progressivo delle funzioni del Comune».
Speriamo in una inversione di tendenza di questa Amministrazione comunale, che sta ingessando il bilancio e la capacità di spesa dell’Ente per i decenni a venire, come il ripiano pluriennale del disavanzo straordinario 2019 per 1 milione di euro sta a testimoniare».
La risposta dei capigruppo di maggioranza
«Fa bene il consigliere Binci a
ricordare come il
debito per ogni cittadino di Jesi sia
sceso a
500 euro a testa quando, usando lo stesso
calcolo, ammontava a 800 euro pro capite nel
2012, a conclusione di una
lunga amministrazione a guida Pd».
Nicola Filonzi
«Erano infatti
32 i milioni di debito accumulati dall’ultima Amministrazione di sinistra, di cui lo stesso Binci faceva parte,
costretta ad
utilizzare gli oneri di urbanizzazione per
coprire le
perdite anziché destinarli ad
investimenti come previsto dalla legge e dal buon senso».
Lindita Elezi
«L’attuale debito, viceversa, è composto da
oltre 20 milioni di investimenti in opere pubbliche, tra massicce
asfaltature e
rifacimenti di
marciapiedi, realizzazione di
nuove scuole e
strutture protette per i più fragili, il
rifacimento dell’intera pubblica illuminazione, senza dimenticare la
quota parte per il rifacimento del
Ponte San Carlo e la
riqualificazione di
Piazze e Corso Matteotti. Tutto questo al netto del
risanamento del bilancio che oggi permette alla nostra città non solo di
programmare, ma anche di
realizzare le opere, innescando un
meccanismo economico fondamentale».
Maria Chiara Garofoli
«Ringraziamo dunque il consigliere Binci di fare memoria a se stesso e a tutti noi della situazione disastrosa di allora. Sia da monito per non fare gli stessi errori commessi da chi guidava la città a quel tempo».
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