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JESI Unità Cinofile da Soccorso, raccolta fondi per un nuovo furgone

Il mezzo è fondamentale per l’associazione della Protezione Civile, che conta 15 volontari e 12 cani

JESI, 9 settembre 2020 – «Siamo 16 volontari in associazione con 12 cani e attualmente possediamo solo un furgone con 8 gabbie e 3 posti auto: abbiamo bisogno di un secondo mezzo».

A lanciare l’appello e la relativa raccolta fondi sono le Unità Cinofile da Soccorso, un’associazione jesina della Protezione Civile specializzata in ricerca e soccorso di persone.

Un ruolo fondamentale quello svolto dalle Unità Cinofile, che intervengono in ogni emergenza sismica.

«Per il cane da soccorso muoversi tra le macerie dei palazzi crollati per un terremoto è un gioco – spiegano -. Per il suo conduttore è una lotta contro il tempo per cercare di salvare chi, sotto quelle macerie, è rimasto sepolto».

L’associazione è attiva dal 1986 e riceve diverse chiamate l’anno per intervenire con i cani – come ad Arquata del Tronto – ma anche in caso di bisogno come nella consegna di pc agli studenti in difficoltà economiche durante il lockdown.

Al momento dell’intervento non è possibile utilizzare mezzi privati, per questo le Unità Cinofile hanno bisogno di una mano.

Le Unità in azione

«Abbiamo trovato un mezzo adibito al trasporto di 6 persone e 4 cani, che ci viene venduto a un prezzo relativamente modico dagli eredi di un signore deceduto, ma non riusciamo a sostenere la spesa dell’acquisto e dell’allestimento. Lo scorso anno con il vostro aiuto e qualche sponsor siamo riusciti a rimettere a posto il nostro attuale furgone per il trasporto dei cani, ma ora abbiamo di nuovo bisogno di un piccolo grande aiuto».

L’obiettivo di questa raccolta fondi, attivata attraverso la piattaforma gofundme.com, è acquistare e attrezzare il mezzo, indispensabile per l’associazione.

«Siamo Lorenzo, Luca, Michele,Federica, Paola, Leonardo, Fausto, Riccardo, Barbara, Massimiliano, Edoardo, Rosa, Alessandro, Claudia, Francesco e Maila! Aiutaci ad aiutare».

È possibile contribuire cliccando qui.

Elisa Ortolani

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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