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CINGOLI Discarica, la delusione di “Campagna Pulita” (parte 3)

Discarica cingoli google maps

A seguito della prevista e mancata chiusura di Fosso Mabiglia raccolti i commenti dei residenti “traditi”

CINGOLI, 8 novembre 2021 – Domenica 31 ottobre 2021 doveva essere il “giorno famoso” della chiusura definitiva della discarica di Fosso Mabiglia

Incredibilmente, nell’ultimo mese della sua attività di sette anni e quattro mesi, sono state proposte due modifiche al design della struttura. La prima, una modifica non sostanziale, è già stata autorizzata dalla Provincia per ridurre di mezzo metro lo strato drenante pluviale.

Il secondo cambiamento, cosiddetto sostanziale, è stato quello di proporre un aumento tra 40.000 e 75.000 metri cubi in più di rifiuti non pericolosi, che manterrebbe aperta la discarica per altri due lunghi anni.

Queste proposte hanno irritato e gettato nello sgomento la comunità locale rappresentata da Campagna Pulita. Di recente, quaranta di queste famiglie hanno manifestato la loro contrarietà a un incontro tra Campagna Pulita, il Comune di Cingoli e il presidente del Cosmari Pezzanesi (sindaco di Tolentino, ndr).

Per celebrare questo “anniversario”, il comunicato stampa che contiene tutti i commenti di queste persone arriva in tempo per il giorno esatto, domenica 31 ottobre, in cui è stata programmata la chiusura della discarica. 

Campagna Pulita vuole che tutti conoscano la frustrazione provata dalla comunità locale che ha già dato tanto, per tanto tempo, solo per essere ignorata e tradita dalle autorità locali responsabili di questa assoluta debacle.

Questi commenti (che trovate di seguito, ndr) sono stati tutti inviati al nostro gruppo WhatsApp e quindi raccolti in un unico documento. Il Sindaco di Cingoli e il Presidente di Cosmari sono stati informati dei nomi dei contributori, ma si allegano i commenti anonimi per mantenere la loro privacy. Questi commenti rendono la lettura scioccante ed emotiva.

Tony Smith – responsabile Campagna Pulita 

Parte 3

«Quale futuro per il turismo se non tuteliamo il nostro ambiente?»

Residente 25 (proprietario di un B&B, 1.5 km dalla discarica): «Fare turismo in questo momento, per me significa offrire la possibilità a tutti di “respirare” la calma, la serenità, la bellezza che si può “provare” da noi con tutti i sensi.  Quale futuro per il turismo se non tuteliamo il nostro ambiente? Quanta poca distanza tra la mia casa, la mia attività turistica e la discarica. Mi sento di rifletterci su».

«Marche Monnezza Infinita»

Residente 26 (residente a Botontano a poche centinaia di metri dalla discarica): «Vedere il mio territorio vessato da questa condizione mi fa veramente indignare, poi avendo una bambina piccola di sicuro non sto tranquillo per il futuro. Sono deluso, ma non stupito, dall’incoerenza dei nostri cari “amministratori”, dovrebbero cambiare lo slogan pubblicitario, da Marche Bellezza Infinita a Marche Monnezza Infinita».

«Cercate di rispettate le promesse fatte»

Residente 27: «Penso che i nostri territori sono anche troppo antropizzati, viviamo in una piccola regione e dobbiamo preservare il nostro paesaggio. Specialmente in aree paesaggistiche uniche. Non a caso il Balcone delle Marche è unico… Cercate di rispettate le promesse fatte».

«Amministrazione comunale assente ad ogni importate decisione riguardante questo territorio»

Residente 28: «Nei giorni scorsi è uscito un articolo su un giornale on-line, che affermava il proseguo dell’abbancamento dei rifiuti presso Fosso Mabiglia, nonostante la chiusura della discarica prevista per il 31 ottobre 2021. Continua, da parte del Cosmari, della Provincia e con la complicità di un’Amministrazione comunale (quella di Cingoli), che si dice contraria, ma di fatto assente ad ogni importate decisione riguardante questo meraviglioso territorio, deturpato da una politica distratta e approssimativa di questi ultimi anni».

«In questi ultimi giorni vengono promossi percorsi naturalistici, gare ciclistiche, manifestazioni micologiche degustazioni di prodotti locali. Si inizia con il Rally delle Marche con “Parata di stelle”, cosi titolano alcuni giornali, senza però pensare che a pochi metri dal percorso è aperta dal 2014 la più bella vetrina pubblicitaria del Balcone delle Marche: la discarica di Fosso Mabiglia. Vergogna».

«Un territorio che prima del 2014 richiamava stranieri da tutta Europa in cerca di acquistare un casale, un pezzo di terra ancora incontaminato, tra la montagna ed il mare ma sufficientemente appartato, tra morbide e sinuose colline, per avere quella riservatezza che solo un territorio come quello del Comune di Cingoli poteva dare. Tutto questo è andato lentamente scemando: i pochi stranieri ancora presenti stanno pensando di andarsene; il lezzo, che nelle giornate calde permea ogni cosa, farebbe scappare chiunque… ma questo non sembra arrivare in alto, a chi sarebbe preposto alla tutela del territorio e dei propri cittadini. Il turismo, per quanto se ne dica, è ko, così come le attività commerciali: il Corso principale di Cingoli è oramai svuotato, non sarà tutta responsabilità della discarica, ma certo non è con quel biglietto da visita che si può pretendere che i turisti vengano a Cingoli. All’ingresso del paese vi era un cartello “Cingoli – Balcone delle Marche – Stazione climatica”: ai vecchi quando gli si chiedeva cosa significasse “stazione climatica” rispondevano “C’è l’aria buona”… oggi, se potessero farlo, direbbero solo una parola: vergogna!».

«Il Comune prende i soldi senza preoccuparsi di noi»

Residente 29 (poco più di un km in linea d’aria dalla discarica): «Sono delusa e amareggiata da questa situazione. Guardandomi intorno osservo Cingoli, il suo bel tramonto, i Sibillini innevati, l Conero, il mare al suo fianco, e dico “Che spettacolo la natura”. Ma dietro casa vedo l’immensa valla deturpata dalla discarica, che quando tira il vento incanala un forte odore acre e nauseabondo. Indignata penso a tutti noi che, a discapito della salute, rischiamo tutti i giorni. Penso che il Comune prenda i soldi senza preoccuparsi di noi pochi abitanti, pochi e all’ultimo angolino del territorio comunale. Si faccia fiero del panorama, nascondendo nella vallata la feccia. E’ un po’ come vestirsi bene con le mutande sporche».

«Qualcuno pur di fare i soldi venderebbe sua madre»

Residente 30 (840 metri dalla discarica): «Sinceramente sono nauseata, neanche tanto dall’odore che spesso si sente, ma dal fatto che per 7 anni ci hanno preso in giro, il presidente Giampaoli fino all’ultimo ci confermava la chiusura in data stabilita (buffone). Io ho la fortuna di avere un lavoro che mi permette di stare fuori casa 8 ore al giorno, mio marito purtroppo da 40 anni fa un lavoro (l’agricoltore) poco stimato da qualcuno e deve convivere tutti i giorni 24 ore su 24 con questo scempio. I disagi sono enormi per uno che ha un’attività nei pressi di una discarica, quello che mi preoccupa di più è la salute per noi e per i nostri figli. Conosco un detto: “qualcuno pur di fare i soldi venderebbe sua madre“».

«È ora di chiudere»

Residente 31: «A mio riguardo penso è ora di chiudere e cercare un altro posto come era stato promesso dall’ inizio di questo scempio nel nostro territorio».

«La desolazione e la preoccupazione per la nostra salute»

Residente 32: «Abito poco distante dalla discarica di Fosso Mabiglia. In questi anni abbiamo visto crescere non solo la desolazione e la preoccupazione per la nostra salute (dato l’odore che non passa inosservato), ma soprattutto la moltitudine di spazzatura che ha cambiato l’atmosfera i colori e la bellezza dello stare all’aria aperta danneggiando gravemente il turismo e le attività che caratterizzano il Comune di Cingoli».

«È veramente umiliante essere trattati così»

Residente 33: «Come tutti i residenti soffro la presenza e la vicinanza della discarica Fosso Mabiglia da oltre 7 anni. Abbiamo combattuto per non averla. Abbiamo perso e, da persone che danno creduto alla parola, ci siamo fidati delle rassicurazioni della Provincia, del Cosmari e dei nostri Sindaci sulla chiusura dopo 7 anni e 4 mesi. Ora ci troviamo di fronte a questo tradimento, come se le nostre vite e le nostre attività non valgano nulla in confronto al profitto che genera una discarica. È veramente umiliante essere trattati così».

«È sempre la montagna a sopportare il sacrificio dovuto»

Residente 34: «A nome dell’Associazione Colline del Potenza invio il messaggio del Presidente, che condividiamo sia io che mio marito, dato che abbiamo un B&B a qualche chilometro dalla discarica verso Treia. Anche noi abbiamo un figlio malato di tumore. ”L’Associazione Colline del Potenza esprime grande preoccupazione per la decisione della Provincia e dei Comuni di ampliare la discarica di Fosso Mabiglia di Cingoli. Nessun Comune vuole farsi carico dello smaltimento della parte trattata dei rifiuti al Cosmari, nonostante un preciso piano provinciale ed almeno 10 anni di tempo per trovare adeguate alternative. È un vero scandalo che costerà salato ai cittadini della provincia, visto che il Comune di Cingoli ha raddoppiato le proprie richieste economiche per l’equo indennizzo, e che preoccupa cittadini ed operatori economici, del turismo e non, che vivono nelle zone circostanti la discarica. Si fanno da anni chiacchiere infinite sul riequilibro territoriale, sulla valorizzazione delle aree interne, eccetera, ma quando si deve prelevare qualche risorsa utile a tutti (che sia l’acqua, il vento, gli inerti, ecc.) è sempre la montagna a sopportare il sacrificio dovuto. Si sa, lì sono rimasti ormai in pochi a votare, e mantenere il consenso in un Comune che produce 10, 20 o 50 volte in più di Cingoli vale il sacrificio (ben pagato, tanto che nemmeno quest’ultimo Comune si oppone) dell’entroterra. La “transizione ecologica” nella nostra Provincia può aspettare, tutto continua come sempre».

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