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Cronaca

Jesi Progetto dipartimento Polizia di Stato “Questo non è amore” – 2023

«Abbiate il coraggio di uscire dalla trappola del silenzio. La Polizia di Stato è una luce in fondo al tunnel»

Jesi – In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Jesi, vice questore Paolo Arena, unitamente al personale del Commissariato, nel centro storico e in corrispondenza di alcuni centri commerciali jesini, ha interagito con la gente comune per sensibilizzarla sul triste fenomeno della violenza gratuita alle donne, nell’ambito della campagna del Dipartimento di Polizia di Stato denominata Questo non è Amore, distribuendo gli opuscoli ministeriali contenenti preziose informazioni per prevenire casi di violenza di genere

Il Dirigente ha spiegato ai suoi interlocutori come negli ultimi anni le vicende di violenza di genere hanno avuto un incremento preoccupante, specie  nei rapporti tra ex coniugi o conviventi.

Perché tale violenza?

La risposta che si può dare, alla luce degli eventi affrontati professionalmente, è che il violento fondamentalmente è una persona fragile che difficilmente ammette la sua vulnerabilità e preferisce usare violenza per avere una situazione di controllo, dominio e potere sul partner, per affermare di esistere nella società.

Il dramma dell’abbandono è inaccettabile e per evitare ciò il violento adotta le sue strategie: innesca un ciclo di persecuzione lucida, una vera e propria spirale di violenza fisica, sessuale, psicologica, economica, in danno della sua vittima per far deserto attorno a lei e costringerla a ritornare suoi propri passi, con falsi pentimenti e false riappacificazioni, minacciando di farsi del male.

Spesso, però, la minaccia del suicidio nasconde in realtà una minaccia velata di omicidio.

Cosa fare in questi casi?

Spesso i fatti non vengono denunciati per la dipendenza economica, per i figli, per il pettegolezzo sociale: ma restare nel ghetto del silenzio, significa rafforzare la strategia del violento.

La legge ha prospettato, dal 2009 sino al recentissimo Ddl 2023, un ventaglio di soluzioni efficaci per contrastare e laddove possibile prevenire in tempo utile questo triste e grave fenomeno criminale che è e resta un problema sociale.

Anzitutto, la possibilità dell’Ammonimento da parte del Questore, su istanza della vittima per atti persecutori o diffusione di immagini e video sessualmente espliciti (cosiddetta revenge porn) o addirittura d’ufficio, ovvero d’iniziativa da parte della Polizia o su segnalazione di terze persone anche per altri reati quali minacce, violazione di domicilio, danneggiamento, che dà vita ak un procedimento di tipo amministrativo e che non potrà essere revocato se non trascorsi 3 anni dalla sua emissione e solo dopo aver partecipato con esito positivo a percorsi di recupero.

La querela, specie quando si è in una fase più avanzata, che invece attiva un procedimento di natura penale e per la quale la parte ha a disposizione un termine di 6 mesi.

E ancora l’arresto in flagranza e in flagranza differita entro 48 ore, l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare col divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico.

La vittima che denuncia i fatti di violenza domestica potrà usufruire del gratuito patrocinio a spese dello Stato a prescindere dalle sue condizioni reddituali, riceverà ogni utile comunicazione circa l’applicazione, modifica o revoca di misure cautelari inflitte all’autore della violenza e potrà essere messa in contatto coi centri antiviolenza dislocati in ambito territoriale, che danno assistenza psicologica e logistica estesa anche ai figli minori. Solo con un ;ascolto qualificatodella vittima, sarà possibile valutare attentamente il rischio di recidiva e predisporre un efficace piano di sicurezza per la vittima, offrendole soprattutto la possibilità di scegliere, di avere un’alternativa.

“Abbiate il coraggio di uscire dalla trappola del silenzio. La Polizia di Stato è una luce in fondo al tunnel”.

Già nella serata di ieri, il Dirigente è intervenuto al convegno in tema di violenza domestica dal titolo “Le parole non bastano – L’amore è un’altra cosa”, presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni di Jesi, organizzato dalla Fidapa, alla presenza della presidente Virginia Reni, di rappresentanti dell’Amministrazione comunale, del presidente Rotary Club, del presidente dell’Ordine degli avvocati e del presidente dell’Ordine dei giornalisti ed altri illustri ospiti.

Altro intervento del vice questore Paolo Arena, sarà stasera, ore 17, sempre al Palazzo dei Convegni nell’incontro organizzato dalla Consulta per le donne e le Pari opportunità e dall’Asp Ambito 9.

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