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Apiro

APIRO ROBERTO BENIGNI: «FELICE DI APPARTENERE ALLE COMUNITÀ DI APIRO E JESI» (FOTO)

Roberto Benigni

La due giorni del convegno internazionale di studi danteschi dedicato alle “Letture dell’Inferno” con l’attore Premio Oscar

APIRO, 6 ottobre 2018 – È arrivato tra gli applausi della gente, Roberto Benigni, atteso alla conferenza stampa di presentazione del convegno internazionale di studi danteschi “Letture dell’Inferno di Roberto Benigni“, nell’aula consiliare del Comune.

Sorridente, disponibile, fresco, ironico, innamoratissimo del suo Dante Alighieri «il più grande poeta di tutti i tempi, che ha reso la nostra lingua la più bella del mondo. Ti fa sentire grande perché dentro di lui ci sono spettacolo e cultura immensi».

Con lui l’artefice dell’evento e presidente del comitato scientifico, evento che si terrà ad Apiro oggi e a Jesi domani, Franco Musarra, il sindaco di Apiro, Ubaldo Scuppa, quello di Jesi, Massimo Bacci, e l’amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini, Lucia Chiatti.

Prima dell’inizio si è concesso ancora alla gente, affacciandosi da una finestra dello studio del primo cittadino e, per lui, ancora applausi.

Poi, sempre prima di iniziare, anche una mano sulla spalla di Massimo Bacci per il quale «Benigni ci onora. Contenti? Di più…».

Gli onori di casa affidati a Ubaldo Scuppa abituato alla presenza del Premio Oscar, visto che tre anni fa, sempre ad Apiro, si era tenuto lo stesso convegno, inizio di un progetto che sta andando avanti: «Stavolta un felice connubio con Jesi, città con la quale abbiamo sempre avuto rapporti di stima reciproca»

«Dopo tre anni essere di nuovo qui – ha esordito Benigni – è una sorpresa, una gioia. Amo profondamente le Marche per la limpidezza, la straordinarietà, la ricchezza di cultura e di immagini e per la sua segretezza, perché è una delle regioni più segrete d’Italia. E sono felice di appartenere alla comunità di Apiro e anche a quella di Jesi».

Tre anni sabbatici «per i quali ho chiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza» ma i progetti in cantiere ci sono e riguardano la tv, sull’amore e sull’Europa, una tournée che toccherà anche la nostra regione e, naturalmente, il cinema.

«Sono rimasto folgorato da Dante all’età di 15 anni e cominciai a impararlo a memoria recitandolo a mio padre. L’Inferno mi ha sconcertato, il Purgatorio mi ha sempre colpito perché è il luogo dove l’umanità prende campo e sono proprio quei canti che più mi sono rimasti nella memoria. Ma è l’intera Divina Commedia che ci apre al senso della vita».

Benigni ha sottolineato anche come «siamo il Paese della resurrezione, siamo risorti da tanti momenti brutti anche se adesso vedo un’ondata di poca solidarietà: più che uscire dall’Europa dovremmo uscire dall’Italia. Le nostre radici vengono dall’Umanesimo, dal Rinascimento, per questo ho fiducia negli italiani e anche nella nostra classe politica».

Il convegno si tiene oggi al teatro Mestica di Apiro dove alle 19.30 Roberto Benigni proporrà il Canto VIII dell’Inferno dantesco – quinto cerchio dove scontano la loro pena gli iracondi e gli accidiosi -, mentre domani, alle 14.30, la sessione riprende a Jesi, al teatro Pergolesi dove, alle 20.30, Benigni proporrà il Canto XXVI, quello di Ulisse, nell’ottava bolgia.

Diretta streaming della performance sia ad Apiro che a Jesi su maxi schermo.

Pino Nardella

(Fotoservizio Marika Bonci e Cristina Corsini)

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