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Cronaca

CASTELPLANIO FURTO A PALAZZO GIANFRANCESCHI ZUCCHI, IL SINDACO: “I LADRI SAPEVANO BENE COSA RUBARE”

CASTELPLANIO, 1 marzo 2016 –  «Non l’ha presa affatto bene la famiglia Zucchi Zannotti, quando ho incontrato alcuni di loro erano molto turbati».

Secondo il sindaco Barbara Romualdi i ladri sapevano cosa rubare (foto CriCo)

Secondo il sindaco Barbara Romualdi i ladri sapevano cosa rubare (foto CriCo)

Il sindaco di Castelplanio, Barbara Romualdi, ha avuto modo di parlare con le vittime dal furto avvenuto una settimana fa – ma solo  in queste ore se ne è avuta notizia – nello storico palazzo Gianfranceschi-Zucchi, che domina con la sua facciata piazza Vittorio Emanuele. Bottino, come è noto, oggetti e mobili di antiquariato lì custoditi del valore di migliaia di euro.

Gli attuali proprietari risiedono a Firenze ma i due fratelli, Nicola e Giovanni Zucchi Zannotti – rammenta il vice sindaco, Paolo Grizi – hanno ricevuto qualche anno fa la cittadinanza onoraria di Castelplanio.

Gli ignoti ladri violando lo storico palazzo si sono portati via anche un pezzo di storia racchiusa tra quelle mura. Parte della sua anima.

«Ci siamo incontrati con i proprietari poco dopo che avevano espletato tutte le formalità per la denuncia dai carabinieri e ho avuto l’opportunità, accompagnata sempre da loro, di fare un sopralluogo nei locali del palazzo. Anche io ho avuto la netta impressione che chi ha agito l’abbia fatto con la consapevolezza di sapere bene cosa dovesse andare a cercare e prendere.  È come se avessero fatto  una selezione, anche perché c’erano altre cose di valore che sono rimaste e non sono state toccate. Più che la perdita in senso pecuniario, comunque, la famiglia lamenta la scomparsa di oggetti e mobili che rivestivano un particolare valore affettivo. Ci siamo lasciati ripromettendoci di sentirci presto».

Gli Zucchi erano una ricca famiglia di Castelplanio, che possedeva estesi possedimenti terrieri e nel palazzo  sono stati custoditi, nel tempo, gli oggetti, il mobilio, persino i giocattoli, appartenuti alle generazioni che si sono succedute.

Lo storico palazzo Gianfranceschi-Zucchi domina con la sua facciata piazza Vittorio Emanuele

Lo storico palazzo Gianfranceschi-Zucchi domina con la sua facciata piazza Vittorio Emanuele

E diversi di questi pezzi sono stati protagonisti di alcune mostre negli spazi espositivi del locale museo civico per iniziativa dell’allora assessore alla cultura Isolina Marcelli che nel luglio 2010 volle proporre proprio una mostra di oggetti di casa Zucchi, in un arco di tempo dal 1700 al 1900.

E, tra le altre cose, si poterono ammirare un cronometro d’oro, un fortepiano (antico precursore del pianoforte attuale), un messale del ‘700.

Al notiziario quadrimestrale “Castelplanio informa”, così i due fratelli Nicola e Giovanni spiegarono le ragioni di quella mostra: «Tra le pareti domestiche si deposita la nostra vita: la casa come luogo dove si conservano oggetti, cose rare, preziose, intime, che si celano a occhi indiscreti, si chiudono a chiave».

Ma non è bastato chiudere a chiave. Qualcuno parte di tutto quel mondo lo aveva preso di mira, per portarselo via.

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