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Cerreto d'Esi

Cerreto d’Esi Arresto per droga, dà in escandescenze e ritarda il processo

Oltre all’accusa di spaccio, il trentenne ne rischia un’altra per lesioni personali aggravate e forse anche per resistenza e violenza a pubblico ufficiale

Cerreto d’Esi – Prima accusa l’amico di avergli rubato droga, poi tenta di accoltellarlo e infine viene trovato in possesso di eroina.

A finire in manette è stato un 30enne nigeriano, con regolare permesso di soggiorno e disoccupato.

Nei giorni scorsi l’uomo ha chiesto l’intervento dei militari dopo aver tentato di accoltellare un connazionale accusandolo di avergli rubato della droga, stupefacente poi non trovato all’interno dell’abitazione.

I Carabinieri – dopo aver raccolto tutte e due le versioni – hanno ricordato all’aggredito di poter formalizzare la denuncia.

Ieri, dopo solo 24 ore dal primo evento, i militari hanno rintracciato il trentenne nei pressi della stazione e lo hanno sottoposto a perquisizione. Sono stati rivenute 8 palline contenenti eroina, 80 euro, un tablet e un cellulare.

Dopo la perquisizione domiciliare (nella stanza in uso al nigeriano) sono stati trovati e sequestrati oggetti utili al confezionamento dello stupefacente.

L’uomo è stato così arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e trattenuto nella cella di sicurezza della caserma di Fabriano.

Questa mattina, il giovane si è rifiutato di uscire dalla cella chiedendo ripetutamente di voler parlare con il suo avvocato di fiducia, di cui però ricordava solo il nome di battesimo e non il cognome.

Il comportamento del trentenne ha portato ad ritardo nell’arrivo in tribunale, e per questo rischierà anche una nuova imputazione per resistenza e violenza a Pubblico ufficiale.

Arresto convalidato e l’obbligo di firma alla Stazione dei Carabinieri di Cerreto D’Esi e remissione in libertà in attesa dell’udienza fissata per il 5 ottobre prossimo.

Chiesti i termini a difesa da parte del legale nominato d’ufficio, Andrea Rossolini. Oltre all’accusa di spaccio, il trentenne ne rischia un’altra per lesioni personali aggravate e forse anche per resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

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