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CINGOLI Elezioni regionali, Francesco Bravi capolista per “Marche Coraggiose”

Tra i proprietari dell’omonimo mulino, ha portato avanti negli anni diverse battaglie a difesa della piccola impresa e dell’ambiente

CINGOLI, 2 settembre 2020 – Oltre a Lucia Pistelli e Serena Cavalletti, anche Francesco Bravi si è candidato a fianco di Maurizio Mangialardi per lo schieramento del centrosinistra. L’imprenditore cingolano, infatti, è stato inserito nella lista “Marche Coraggiose” come capolista del collegio di Macerata.

Chi è Francesco Bravi

Nato a Cingoli nel 1954, Francesco Bravi si è trasferito giovanissimo prima a Polverina di Camerino e poi a Roma negli anni ‘70, dove acquisisce il diploma di tecnico delle industrie elettriche ed elettroniche. Nel tempo libero è stato calciatore nelle squadre dilettantistiche romane di calcio.

Torna nelle Marche dopo il servizio militare per dedicarsi al “Mulino Bravi 1565”, gestito all’epoca dal nonno. A 22 anni intraprende un’attività in proprio nella costruzione di impianti elettrici.

L’impegno in Confartigianato e in Camera di Commercio

Francesco Bravi

Per questo si è iscritto alla Confartigianato di Macerata e come presidente degli impiantisti (carica che ricopre tutt’ora) ha condotto tante battaglie a difesa della piccola impresa. Membro della Commissione provinciale Artigianato presso la Camera di Commercio di Macerata, dopo il terremoto del 1997 Bravi ed altri artigiani hanno istituito un consorzio di imprese nel settore edile.

«L’intento – spiega – era quello di creare uno strumento a disposizione delle piccole aziende del territorio maceratese, per partecipare alle gare di appalto da protagonisti, utilizzando i requisiti del consorzio ed evitando i subappalti. Un’operazione simile è stata ripetuta dopo il terremoto del 2016 con l’amico Giovanni Salvucci e la collaborazione di Confartigianato Macerata, rifondando il Consorzio Artigiano Casep, per favorire la partecipazione delle piccole imprese alla ricostruzione post-sisma».

Dal 2013 è tornato a prendersi cura del Mulino Bravi, insieme ai fratelli Ubaldo ed Andrea. Ereditata dal padre Guido, l’attività produce farine integrali biologiche a basso impatto ambientale e derivate esclusivamente da cereali locali.

L’attività politica

Ha all’attivo anni di attività politica intesa nelle formazioni del centro-sinistra. Nelle elezioni comunali del 2019 Bravi si era candidato a fianco di Raffaele Consalvi nella lista “Uniti per Cingoli”, mentre nel 2014 appoggiava Giorgio Giorgi nello schieramento di “Cingoli Sviluppo”. 

Ha fondato, insieme ad amici, ecologisti e sostenitori della sostenibilità ambientale, l’associazione “Naturalmente Le Marche”, al fine di promuovere una nuova coscienza ambientale che combini la tutela del territorio con le nuove opportunità di progresso economico.

Ora arriva la candidatura per le elezioni regionali nella lista “Marche Coraggiose”, a fianco del candidato presidente Maurizio Mangialardi. A differenza dell’altra cingolana Serena Cavalletti, Francesco Bravi può essere votato dai cingolani, essendo stato inserito come capolista nel collegio di Macerata.

«Ho deciso di candidarmi – spiega il 66enne – e di impegnarmi attivamente per mettere le mie competenze di imprenditore e la mia passione politica a servizio dei cittadini marchigiani e delle piccole imprese artigianali, commerciali e agricole, tutelando e sostenendo quel tessuto produttivo spesso poco ascoltato dalle istituzioni».

I suoi ideali politici sono chiari.

«Condivido – sottolinea – valori di accoglienza e uguaglianza delle opportunità, credo nello spirito di iniziativa individuale e nel merito. Sono da sempre molto attento alle tematiche ambientali e al rispetto della natura. E sono per una politica che ascolti e risolva i problemi concreti delle persone e che unisca. Sono per una società più giusta che distribuisca lavoro e ricchezza».

Le elezioni regionali saranno per il cingolano un momento decisivo.

«Siamo ad una svolta – conclude – nella quale per ripartire abbiamo bisogno di promuovere le Marche nei suoi elementi caratterizzanti: l’unicità del paesaggio, la qualità del vivere e il saper fare maturato storicamente dalle reti produttive. Per fare questo è necessario individuare strumenti e strategie per lo sviluppo delle piccole imprese, favorendo la partecipazione alla ricostruzione dell’area del sisma, la loro internazionalizzazione e infine l’ambiente come motore di progresso sociale ed economico».

Giacomo Grasselli

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