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Attualità

CINGOLI “In biblioteca il tempo vola”, riflessioni sul libro dedicato a Carlo Urbani

Il progetto dell’Ic “Mestica” di Cingoli, interrotto a causa della pandemia, è proseguito on line con video sul volume dell’autrice Ilaria Severini

CINGOLI, 15 maggio 2020Il Covid-19 non ferma il progetto “In biblioteca il tempo vola!” dell’Istituto comprensivo “Mestica” di Cingoli.

Si dovevano svolgere in questo quadrimestre, infatti, le letture collettive in presenza del libro “Carlo Urbani – Una vita per gli altri” di Ilaria Severini, dedicato al compianto medico di Castelplanio scopritore della Sars, ma la pandemia Covid-19 ha costretto la scuola a proporre l’attività con i nuovi mezzi della tecnologia, mettendo a disposizione il libro nel sito internet dell’istituto cingolano, corredato da alcuni video esplicativi.

La lettura

Il libro di Ilaria Severini: “Carlo Urbani – Una vita per gli altri”

Il libro, scritto dall’insegnante Ilaria Severini, riflette sul valore che l’esperienza familiare, la passione e i sogni hanno avuto nella vita di Carlo Urbani, oltre alla sempre più forte validità del suo messaggio.

Il medico scomparso nel 2003 a causa della Sars voleva guardare oltre ogni confine: aldilà di ogni colore, identità culturale, condizione economica.

L’iniziativa

La lettura collettiva si doveva svolgere in presenza e l’incontro con l’autrice era previsto per il 19 marzo scorso. Nonostante l’emergenza sanitaria abbia bloccato le attività scolastiche, le promotrici del progetto “In biblioteca il tempo vola” non si sono fermate e hanno pensato a un nuovo modo per portare ai bambini e ai ragazzi la riflessione su questa vicenda d’assoluta attualità.

«Carlo Urbani – spiega la referente Sabrina Nocelli, insegnante della scuola primaria di Cingoli – ha fatto dei suoi sogni il suo lavoro e il sogno più grande era portare il diritto alla salute a tutti, soprattutto a chi non sa nemmeno di averli, i diritti. In questi tempi in cui riscopriamo come la salute occupi veramente e senza retorica il posto più importante nella nostra vita, soprattutto quando dobbiamo preservarla da un virus che, come quello della Sars, non vediamo, ma insidia i nostri luoghi, allontana le relazioni e sospende il nostro tempo. In questi tempi la figura del medico nato a Castelplanio e morto in Thailandia, è più che mai presente. Far riflettere i nostri alunni sull’importanza dei diritti, dei sogni e delle passioni è per noi un dovere».

Il logo del progetto “In biblioteca il tempo vola”

I protagonisti e i giovani lettori

L’autrice Ilaria Severini ha commentato con un video la lettura ridotta del libro, il cui link si trova nel sito del comprensivo di Cingoli, insieme al testo.

«Vogliamo – continua la Nocelli – andare avanti e continuare a dare importanza non solo ai libri ma alla loro condivisione. Ringrazio tutti i componenti del comitato lettura, in particolare i ragazzi Jacopo Paparelli, Veronica Moscehttani, Veronica Barigelli, Daniele Tonini, Cristina Vornic, Federica Ciattaglia, Maria Sole Visentin, Veronica Petrini, Matteo Zannini, Agata Rossetti, Alice Marchegiani, Krystal Beccacece e Marco Castaldi. Un grazie a Gioia Soldi che ha letto la riduzione del libro. Il nostro grazie, infine, va anche a Ilenia Severini, per la disponibilità e la passione che mette in quello che fa e a tutte le persone che non abbandonano i propri sogni».

La prossima lettura on line

Ci saranno altri momenti insieme in via telematica. Sarà inserita a breve nel sito della scuola, infatti, la lettura di “Pinocchio”, tramite dei video realizzati dalla dirigente, prof.ssa Emanuela Tarascio, e dagli insegnanti, rivolti ai bambini e alle famiglie.

«Antonio Faeti, – spiega la referente – scrittore e professore di Letteratura per l’Infanzia, scriveva: ”Se leggiamo Pinocchio noi italiani (e che italiano è uno che non ha letto Pinocchio?) impariamo certo a conoscere uno dei personaggi più famosi del mondo. Però, soprattutto, impariamo a conoscere noi stessi. Siamo ancora lì nel libro, Collodi non ce ne perdona una, ci sgrida, ci deride. Ma ci mette davanti uno dei più sinceri, profondi, intensi ritratti di noi stessi. E questo è sicuramente anche un atto d’amore”».

Giacomo Grasselli
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