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Cronaca

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

T’AMO PIO JÄGER

gioia1Caro Sig. Jägermeister,

non so come ti chiami, Gino, Pino, Ambrogio…facciamo Gino…caro Gino Jägermeister, ti scrivo questa mia letterina per dirti tutta la mia stima e gratitudine per aver confezionato un prodotto come l’amaro, appunto, Jägermeister, che prende il tuo nome. Non so chi l’abbia inventato, se tuo nonno o tuo padre o il padre di tuo nonno, se avete mischiato a casaccio qualche ciuffo di erba tedesca o se c’avete studiato sopra…fatto sta che avete fatto un capolavoro! Quello che riempie le vostre bottiglie non è un semplice amaro, ma un nettare divino che smeriglia e riscalda il gargarozzo come pochi altri, qualcosa che, una volta deglutito, profonde nell’essere psico-fisico intense e penetranti folate di felicità. Per quel che mi riguarda, sin dal primo sorso (credo risalga al 1993) è stato amore allo stato puro: quel gusto robusto, denso e intenso ha conquistato il camionista che è in me, rendendolo un uomo meravigliosamente appagato.

Ora, caro Gino, che si appropinqua il Natale, io ho un grande desiderio da esprimere che spero tu possa avverare: vuoi sposarmi, tu, Sig. Jägermeister?? Sì, perché, se sei signorino, io mi candido, te lo dico, eeh. Non so quanti anni hai, ma per me non è un problema: dai 18 ai 70 non se butta via niente, e poi, se sei il re degli amari, io te amo a prescindere. Anche se te casca la mandibola e la prostata te funziona a singhiozzo, io la mattina mi sveglierò, scenderò in cantina, osserverò le nostre bottiglie perdersi all’orizzonte e sentirò tutto il mio amore per te zampillare nelle vene. No, non è venalità, non è attrazione per il tuo patrimonio inestimato. È alcolismo. Alcolismo buono, eeh..non fraintendere…diciamo che il mio è un talento innato per la ginnastica del gomito…tutto qua…e l’idea di avere a disposizione vita natural durante il tuo impero di botti Jägermeister mi manda in estasi: per me tu, Gino, sei sinonimo di paradiso.

jegherMi rendo conto, amore mio, che tu molto probabilmente avrai delle giovani figone a nastro ai tuoi piedi…però, Gino, dai, non fermarti all’aspetto fisico, non essermi così limitato e provincialotto. Un omone come te, che ha creato siffatta delizia (lo Jägermeister, appunto) può e deve ambire a molto più che qualche lembo di carne fresca. Tu devi andarmi oltre la tetta nuda e cruda. Guarda anche all’avvinazzata sexitudine della maturità, prendi in considerazione la simpatia pecoreccia di una donna, la sua suprema cultura eno-gastronomica, la rotondità del suo spirito ruspante, l’unicità dei suoi pensieri spaiati, la giocosa e imprevedibile intermittenza del suo sistema neuro-ormonale, senza dimenticare quella nota tintinnante e beffarda che solo certe contadine italiane possono darti. Ed io, modestamente, sono una grandissima contadina. La mia nota beffarda noo, Gino, non si esaurirà mai, te lo giuro….Considerando tutto l’alcool di cui disponi, la beffarderia mi accompagnerà imperitura negli anni e saprò farti sorridere e stupirti ogni giorno della nostra vita insieme. Sì, perché io ti sarò vicina sempre, Gino. E ti amerò sempre, Gino. E soprattutto berrò insieme a te sempre, Gino. Tanto tanto berrò. Sempre.

Lo so, Ginetto, la mia è una proposta forte, vincolante, impegnativa, non pretendo che tu mi risponda subito. Pensaci. Pensaci con calma. Pensaci a fondo. Prenditi tutto il tempo che ti serve (nell’attesa, se vuoi spedirmi due/tre casse di bottiglie, sai che ne farò buon uso).

Salutandoti indistintamente e assai devotamente, tua

Miss Jäger.

PS: che, per caso, Gino, c’hai pure il jet privato? No, perché, è tutta la vita che sogno di avere un velivolo tutto mio per poter fare il giro del mondo come mi pare e piace senza vincoli di orario e adempimenti aeroportuali…quindi, sai com’è, se mi dici che hai le bottiglie di Jägermeister e anche il jet, io casco per terra, Gino…non capisco più niente…davvero devi chiamare le guardie del corpo per tenermi lontana da te, perché io mi sento già tua, anima e còre, e rischi grosso, sai, se mi dici che c’hai anche il jet privato, io ti stalkerizzo tipo Glenn Close in Attrazione Fatale…dai…ti posso stalkerizzare un po’, Gino?? Ma noo, non ce ne sarà bisogno…perché tu sei un uomo intelligente e capirai la sagacia e la genuina beltà che c’è in me e mi cercherai. Sì, tu mi cercherai. E mi amerai molto. Adesso ancora non lo sai, ma te lo dico io, fidati. Il nostro sarà sconfinato, insaziabile, autentico amore. Un amore tenuto costantemente vivo dalla fiamma sempiterna dell’alcool.

Io ti h-amo, Gino Jägermeister  (l’acca è aspirata perché il nostro è un amore alcolico, la fiatella conta).

TI  H-AA-H-H-AAA-H-AAAMO.

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