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Cronaca

Fabriano Energie rinnovabili, la proposta di legge del sindaco Ghergo

Il sindaco: «È necessario apportare correttivi urgenti alla normativa esistente»

Fabriano – Il Sindaco Daniela Ghergo promuoverà la presentazione in Parlamento di una proposta di legge di iniziativa popolare volta a modificare l’attuale normativa che regolamenta l’installazione di impianti di energie rinnovabili.

L’iniziativa legislativa si rende necessaria per tutelare i territori paesaggisticamente più pregiati da vuoti normativi che rischiano di pregiudicarli, consentendo l’installazione di impianti di energie rinnovabili in zone che andrebbero invece preservate.

La proposta di legge di iniziativa popolare consiste nella presentazione di un progetto di legge che sarà poi discusso e votato dalle due Camere. Viene prevista dall’art. 71 della Costituzione e disciplinata dalla legge n.352 del 25 maggio1970 e prevede come requisito la raccolta di almeno 50.000 firme degli elettori proponenti.

«La collocazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile – dichiara il Sindaco – è una questione sulla quale si sta molto dibattendo soprattutto nei territori delle aree interne, che presentano zone di grande interesse paesaggistico scarsamente popolate, in quanto la normativa esistente non riesce a garantirne la tutela rispetto alla possibilità che vengano installati impianti impattanti sotto il profilo estetico e pregiudizievoli per residenti e imprenditori agricoli».

«I Sindaci sono privi di strumenti per intervenire nei casi in cui i piani regolatori esistenti, spesso vetusti e inadeguati, collochino aree industriali in zone del tutto inidonee. È il caso di Fabriano, che ha un piano regolatore del 1989, quando la città era in forte crescita economica e demografica, che incomprensibilmente colloca le aree industriali nelle più belle frazioni del territorio, dove nessun insediamento industriale si è mai sviluppato. Poiché la normativa consente la collocazione di impianti di energia alternativa nelle zone qualificate come industriali, e poiché la modifica di un piano regolatore implica un procedimento lungo e costoso, il territorio rischia nel frattempo di essere invaso da impianti che, pur essendo legittimi, lo deturperebbero».

«È pertanto necessario apportare correttivi urgenti alla normativa esistente. Di fronte all’ incomprensibile inerzia del legislatore nazionale e regionale, la proposta di legge di iniziativa popolare rappresenta lo strumento che può consentire la salvaguardia dei territori delle aree interne, i cui cittadini possono attivarsi e mobilitarsi in termini propositivi per apportare correttivi alle norme esistenti. È indispensabile aprire il dibattito e coinvolgere i Sindaci e i cittadini residenti nei territori montani, i giovani, le associazioni, il mondo produttivo, affinché si prenda coscienza del problema e si agisca per arginarlo, in termini propositivi. Se vogliamo ridurre le emissioni da carburanti fossili, se vogliamo arginare i cambiamenti climatici e salvaguardare il pianeta per dare un futuro alle nuove generazioni, dobbiamo guardare con favore agli impianti eolici e fotovoltaici. Ma dobbiamo evitare che la loro installazione pregiudichi il paesaggio, danneggi i residenti o le produzioni agricole».

«Per tale ragione – conclude – con il sostegno delle forze politiche che vorranno aderire a questa battaglia di civiltà, chiederemo ai Comuni delle aree interne e montane italiane di unirsi a noi nella presentazione di un progetto di legge che vada a colmare i vuoti normativi esistenti e che tuteli i nostri territori».

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