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Cerreto d'Esi

FABRIANO GIUDICE DI PACE, PROVE DI DIALOGO TRA SINDACI

Ufficio del giudice di pace: nuova fase di dialogo tra Santarelli e Filipponi

 

FABRIANO, 18 novembre 2019 -Ufficio del giudice di pace: prove tecniche di dialogo tra la città della carta e Genga.

Dopo la dura replica del Sindaco di Genga Marco Filipponi alle accuse del primo cittadino fabrianese (leggi l’articolo), ora un timido disgelo. Ad aprire un nuovo spiraglio un post di Gabriele Santarelli per provare e ricostruire un percorso comune.

«Pertanto, Sindaco – scriveva così Filipponi – la invito a convocare quanto prima l’incontro da lei annunciato, invece di alludere a nuovi scenari in contesti lontani dal tema in oggetto. Rinnovo però la mia disponibilità a proseguire sul nostro comune intento collaborativo».

E proprio queste ultime parole hanno fatto scattare una fase nuove tra le varie amministrazioni, con Santarelli a scrivere così sui social.

«Accolgo con favore l’apertura offerta dal Sindaco di Genga per il sostentamento delle spese necessarie all’attività del locale ufficio del giudice di pace per l’anno 2020. Nei giorni scorsi ho inviato una lettera ai sindaci coinvolti per chiedere se ci fosse la disponibilità a collaborare per le spese dell’annualita 2019 e per annunciare che avrei convocato un incontro per decidere come proseguire nei prossimi anni. Per il 2019 è stato confermato, anche verbalmente, che Fabriano dovrà accollarsi tutto il costo e, ribadisco, lo facciamo con senso di responsabilità – scrive Santarelli – perchè a poco varrebbe l’impegno per il 2020 se in conseguenza del mancato contributo per l’anno in corso avessimo deciso o fossimo stati costretti a chiudere l’ufficio».

Torna poi a ricordare il costo sostenuto per il mantenimento dell’ufficio Santarelli, e pungola gli altri consigli comunali che per il 2019 hanno scelto di non sostenere la spesa insieme al comune fabrianese, ricordando il traferimento di un dipendente dal settore della Polizia Municipale per poter garantire personale sufficiente al Giudice di Pace e l’imminente concorso per categoria D che è richiesta per il mantenimento del servizio.

«Aver fatto mancare il sostegno economico per l’anno 2019, anno nel quale le spese sono state particolarmente gravose, è stata una scelta dei rispettivi consigli comunali che ritengo potesse essere modificata con l’insediamento delle nuove giunte dei nuovi consigli. Così non è stato e ne ho semplicemente preso atto facendo notare che se chiediamo agli enti superiori di mantenere i servizi nell’entroterra dovremmo per primi garantire quelli che dipendono da noi».

Poi l’invito ai comuni di Sassofferato, Cerreto d’Esi e Serra San Quirico, l’invito a seguire l’esempio di dialogo per il mantenimento dell’ufficio e “Garantire la continuità del servizio anche per il 2020 e per gli anni successivi”.

(s.s.)

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